Sei gravidanze, di cui una ottenuta con un ovocita congelato da 10 anni, il primo caso al mondo per la fecondazione eterologa. E tutte grazie a donazioni volontarie e gratuite, con 6 donatrici donne e 4 uomini ‘arruolati’ in questi mesi dal Policlinico di Sant’Orsola.Il 57,5% delle coppie in attesa del trattamento provengono da fuori regione. Sono questi in estrema sintesi i principali risultati ottenuti per la fecondazione eterologa dal Centro di procreazione medicalmente assistita diretto dalla professoressa Eleonora Porcu.
“Il nostro Centro – ha spiegato il direttore generale Mario Cavalli – è un punto di riferimento nazionale, come testimonia l’alto afflusso di coppie da fuori regione. La qualità della ricerca e dell’assistenza si sposano alla scelta di realizzare percorsi di fecondazione eterologa con donatori volontari e gratuiti, una disponibilità che ci vogliamo impegnare a far crescere, anche con l’attivazione della Biobanca regionale dei gameti al Sant’Orsola”.
“La dimensione della gratuità è per noi fondamentale – ha commentato la professoressa Eleonora Porcu – e si affianca a risultati scientifici di grande rilievo, come la prima gravidanza al mondo da fecondazione eterologa che abbiamo ottenuto con ovociti congelati da oltre dieci anni. La disponibilità delle donne e degli uomini a donare qualcosa di così prezioso è un fatto di grande significato che va comunque incentivato”.
Le coppie che desiderano accedere al percorso di fecondazione eterologa possono prenotare una prima visita presso il Centro del Policlinico telefonando al numero dedicato (051.2143320) attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 11.00.
I tempi di attesa per una prima visita sono inferiori a 7 giorni. Anche i potenziali donatori possono contattare il Centro PMA per una prima visita, totalmente gratuita, telefonando allo stesso numero negli stessi orari.
In base all’esito di una prima visita, degli esami effettuati e di una seconda visita le coppie possono avere accesso al percorso. Finora le coppie che sono entrate sono state 228, di cui 80 richiedono la donazione dei gameti maschili, 148 di quelli femminili. Tra tutte le coppie 78 provengono da multipli fallimenti di procreazione medicalmente assistita omologa. La maggior parte (97, pari al 42,5%) proviene dall’Emilia-Romagna. I rimanenti (131) arrivano letteralmente da tutta Italia (17 regioni): al primo posto troviamo la Lombardia (28), seguita da Puglia (19), Campania (18) e Veneto (15).
Per poter effettuare il trattamento è necessario verificare la compatibilità genetica con il donatore. Finora sono stati effettuati 24 trattamenti (di cui 5 attualmente in corso), utilizzando – a differenza di quel che avviene in altri Centri anche di regioni limitrofe – unicamente gameti donati gratuitamente in modo volontario, non acquistati all’estero. Sono state ottenute 6 gravidanze, una grazie alla donazione di gameti femminili e 5 con donazione di gameti maschili. Tra queste ultime 2 sono gravidanze gemellari.
I trattamenti di fecondazione eterologa sono stati possibili, come accennato, grazie alla presenza di donatori volontari. Si tratta di 4 uomini e 6 donne. I quattro uomini hanno un’età compresa tra i 35 e i 40 anni. Tra le 6 donne, 5 avevano ovociti congelati nella banca del Sant’Orsola dopo trattamenti di fecondazione omologa che avevano portato a una gravidanza. Da una di queste è arrivata la gravidanza con ovocita congelato da oltre 10 anni. La sesta donatrice ha invece avuto figli con gravidanze spontanee e ha deciso di sottoporsi al trattamento di stimolazione e al prelievo di ovociti unicamente a fine donativo.
Con la delibera 1956 del 30 novembre 2015 la Regione ha attribuito il ruolo di Banca regionale dei gameti alla Banca regionale del sangue cordonale e dei tessuti cardiovascolare, biobanca dei donatori di organo e di tessuto del Policlinico. Attualmente è in corso l’adeguamento della struttura.