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San Polo: rapine ai danni di donne anziane, presa dai Carabinieri scippatrice seriale

Carabinieri 00 smallNon ha avuto pietà di fronte a un’indifesa ottantenne per portarle via quel poco che aveva con sé. Dopo averle strappato con violenza la catenina che l’anziana indossava al collo e l’orologio che teneva al polso, ha cercato con violenza di prenderle l’anello non riuscendo per il gonfiore delle ditta dell’anziana. Minacciando di tagliarle il dito ha chiesto alla vittima di levarselo per poi nel timore dell’arrivo di qualcuno desistere e fuggire a bordo di un’auto condotta da un complice. Probabilmente non sarebbe stata identificata se non avrebbe cercato il giorno dopo di derubare un’altra anziana donna dello stesso paese.

In questo caso la presenza del figlio ha indotto la ladra a far finta di chiedere l’elemosina per poi allontanarsi a bordo di un’autovettura condotta da un uomo. I due episodi sono stati posti in stretta relazione tra loro dai Carabinieri di San Polo d’Enza che hanno accertato in maniera incontrovertibile che la donna che aveva chiesto l’elemosina era la stessa che il giorno prima aveva rapinato brutalmente l’anziana. Grazie a concordi testimonianze, riconoscimenti fotografici e alle indagini condotte i Carabinieri di San Polo d’Enza sono riusciti a identificare la responsabile della brutale rapina in una 26enne originaria di Correggio ma residente a Novi di Modena che è stata quindi denunciata dai Carabinieri di San Polo d’Enza alla Procura reggiana con l’accusa di concorso in rapina aggravata. Era la mattina dell’immacolata quando davanti all’abitazione dell’anziana, che si trovava all’esterno intenta a pulire lo zerbino, si fermava un’autovettura dalla quale scendeva dal lato passeggero una donna che avvicinava l’anziana chiedendole una matita e un foglio per lasciare il proprio numero di telefono da dare alla figlia. L’anziana entrava in casa venendo seguita dalla sconosciuta che una volta all’interno afferrava la catenina in oro che la vittima teneva al riuscendo a strappargliela nonostante le resistenza dell’ottantenne. Durante la colluttazione la malvivente riusciva anche a strappare alla vittima l’orologio che aveva al polso. Quindi l’intimazione a consegnarle l’anello che l’anziana aveva indossato nell’anulare della mano destra e all’affermazione della vittima di  non riuscire a sfilarlo per il gonfiore delle mani rispondeva minacciando di tagliarle il dito. La reazione dell’anziana e il timore che potesse sopraggiungere qualcuno induceva la malvivente a fuggire a bordo dell’auto che l’attendeva all’esterno. Quindi l’allarme ai Carabinieri di San Polo d’Enza che intervenivano prestando soccorso all’anziana, che riportava lievi escoriazioni alle dita, e ricercando i malviventi riusciti a dileguarsi. La concomitante visita il giorno dopo di una sconosciuta ad altra anziana del paese segnalata ai militari dal figlio che con la sua presenza aveva visto la donna allontanarsi veniva posta dai Carabinieri in stretta relazione alla brutale rapina del giorno prima. La descrizione della rapinatrice è infatti risultata corrispondere alla donna che il giorno dopo aveva fatto visita ad altra anziana così come l’auto che per modello e colore è risultata essere la stessa. Al resto hanno pensato le indagini dei Carabinieri di San Polo d’Enza che confortate anche dai riconoscimenti fotografici hanno consentito di identificare nell’odierna indagata a responsabile della rapina per la cui ipotesi di reato veniva denunciata. Le indagini dei Carabinieri di San Polo proseguono sia per identificare il complice della donna che svolgeva le funzioni di palo e di autista che per verificare se, come si sospetta, la donna sia responsabile anche di analoghi colpi consumati nel recente passata sia in Val d’Enza che nella restante provincia reggiana e quelle limitrofe di Parma e Modena.
















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