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66° anniversario eccidio Fonderie Riunite Modena sabato 9 gennaio

fonderie_riunite-modenaCommemorazione di Cgil Cisl Uil sabato 9 gennaio 2016 del 66° anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, dove sessantasei anni fa, il 9 gennaio 1950, la polizia uccise 6 operai durante la manifestazione per la riapertura della fabbrica. L’appuntamento è alle ore 9 presso il cippo ai caduti delle ex Fonderie in zona Crocetta (cavalca ferrovia C.Menotti/via Santa Caterina). Interverrà anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.
I segretari di Cgil Cisl Uil Modena Tania Scacchetti, William Ballotta e Luigi Tollari, unitamente alle Autorità cittadine, deporranno corone di alloro in memoria dei 6 operai – Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti – che morirono sotto i colpi della polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del Lavoro per chiedere la riapertura della fabbrica, contro la serrata e i licenziamenti massicci decisi dalla direzione delle Fonderie.

I fatti del 9 gennaio 1950 per la loro drammaticità segnano il culmine di un clima conflittuale nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro in provincia di Modena e in tutto il paese nel primo decennio del dopoguerra. Un decennio caratterizzato dalla ripresa dell’offensiva padronale per eliminare o limitare il più possibile i diritti e le conquiste dei lavoratori nell’Italia del dopo Liberazione.

L’eccidio dei 6 lavoratori e il ferimento di altri 200 (molti dei quali per paura di essere fermati non si presentarono agli ospedali) segna la sproporzione tra la brutale repressione della polizia sostenuta da alcuni industriali modenesi e le rivendicazioni del sindacato e dei lavoratori per il diritto alla libertà sindacale, la difesa delle Commissioni interne e del cottimo collettivo, il controllo del collocamento per ridurre la forte disoccupazione degli anni postbellici.

Anche con il sacrificio di quelle vite umane e con quella dura stagione di lotte per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, si avviò il difficile cammino della costruzione della democrazia industriale e del civile convivere democratico nella nostra provincia.

“Sono passati 66 anni – commenta il sindaco Muzzarelli – e la presenza istituzionale, insieme a quella di sindacati, partiti e tanti cittadini rinnova la memoria e trasmette insegnamento. La storia va tramandata per rispetto di quei caduti e delle loro famiglie, e per ricordare che la lotta per i diritti non é mai stata indolore. C’è chi ha pagato con la vita, tanti altri hanno dovuto sopportare sacrifici, umiliazioni, lotte. Oggi – aggiunge il sindaco – viviamo una fase ben diversa ma l’impegno per attuare sino in fondo il ‘Patto per la crescita sostenibile, intelligente e inclusiva’, per assicurare occupazione legale, per combattere la piaga del lavoro nero e per tutelare i lavoratori dando loro le condizioni per lavorare al meglio, è parte di una storia di progresso che portiamo avanti – conclude Muzzarelli – grati a chi ci ha preceduto, per l’eredità che ha saputo consegnarci”.

“L’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena è una drammatica pagina di storia della nostra città e dell’intero Paese, una storia che non deve essere dimenticata ma anzi divulgata e spiegata alle nuove generazioni, perché giorni bui come il 9 gennaio 1950 non si ripetano più”. Anna Lisa Lamazzi, presidente Arci Modena, interviene in occasione del 66esimo anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena dove furono uccisi dalle forze dell’ordine, durante una manifestazione sindacale, sei lavoratori. “Episodi come questo ci fanno riflettere sull’importanza della condivisione e della partecipazione, sul fondamentale ruolo della rappresentanza sindacale e sulla necessità di un dialogo aperto tra istituzioni, politica e cittadini. Come Arci Modena, insieme al Circolo Culturale Left, al Millybar e all’Istituto Storico di Modena abbiamo organizzato una serata al Vibra Club dove si esibiranno band modenesi giovani e meno giovani per raccontare e ricordare insieme, attraverso un linguaggio universale e contemporaneo come la musica, ciò che accadde il 9 gennaio di sessantasei anni fa”.

















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