Il Consiglio comunale di Carpi ha deciso che l’ente locale non avrà più una partecipazione nella Banca Popolare Etica. Una delibera in questo senso è stata approvata nel corso della seduta del civico consesso del 22 dicembre scorso. Come ha spiegato il Dirigente del Settore Bilancio e Tributi Antonio Castelli il Comune di Carpi possedeva finora 196 azioni della Banca in questione, dal 1996 e per un controvalore di poco più di 10mila euro. “Ma la Legge di Stabilità del 2015 ha chiesto di razionalizzare le partecipazioni detenute dai Comuni, dismettendo quelle non indispensabili al funzionamento dell’ente. E, in questo caso, non abbiamo ritenuto – ha spiegato – che vi fossero elementi tali per continuare a detenere queste azioni”. Tre le possibilità che il Comune ha ora per dismettere le azioni della Banca Popolare Etica: rivenderle all’istituto di credito stesso, al tesoriere dell’ente o attraverso un’asta pubblica.
Il Sindaco Alberto Bellelli ha brevemente ricordato come le finalità di questo istituto di credito siano condivisibili ma anche che dalla Banca l’ente locale non abbia mai ottenuto finanziamenti. “Ho telefonato al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Schena per chiedere il favore di aumentare la quota da loro detenuta della Banca – ha detto – per garantire un protagonismo territoriale. Avevamo chiesto ad essa di finanziare determinati progetti sociali ma la garanzie richieste non ci hanno permesso di avviarli”.
La delibera è stata approvata dal Consiglio comunale all’unanimità.