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Cardone (PSI) a proposito della politica sanitaria del Distretto

Ospedale-SassuoloTutti i Comuni aderenti all’Associazione dei Comuni del Distretto modenese della Ceramica hanno discusso ed approvato il DUP 2016/2018 ma nei  documenti  mancano  richiami  alla politica sanitaria, salvo  qualche confuso riferimento alla parte sociale.

A fronte di importanti  tagli  al fondo sanitario nazionale ed alla confusa politica delle assunzioni di medici e personale sanitario, si registra uno strano silenzio.

Anche la Regione Emilia Romagna, in questi giorni,  impegnata nella battaglia navale, a tavolino,  sul taglio dei posti letto e servizi essenziali, tace ….bei ricordi  le battaglie contro il centralismo statale.

Nel distretto opera l’Ospedale di Sassuolo caratterizzato da una gestione  pubblico/privata, unico esempio regionale.

La mission assegnata all’Ospedale  di Sassuolo:

1)      prestazioni ospedaliere di 1° livello con risposte efficaci, appropriate ed efficienti;

2)      alcune attività specialistiche possono coesistere anche con valenza  sovradistrettuale;

3)      inserimento funzionale nella rete ospedaliera provinciale ed in particolare  con Baggiovara;

4)      assicurare presenza attiva nel percorso di continuità assistenziale con la rete dei servizi socio-sanitari  di riferimento zonale;

5)      modello gestionale in grado di valorizzare le risorse umane e professionali degli operatori.

Inoltre, la Regione, all’atto del rinnovo del contratto di fornitura, ha richiesto un percorso riorganizzativo dei dipartimenti ospedalieri in senso gestionale ed una modalità di assunzione trasparente ed imparziale.

Un inciso, la novella organizzazione per intensità di cura sta mostrando tutte le contraddizioni insite nel sistema, da più parti criticato,  non apprezzato dai  pazienti e dagli operatori  sanitari.

Incredibile  il ruolo del pubblico,  nella commedia deve svolgere tre parti: socio, committente/cliente, fornitore di servizi.

Un aspetto della faccenda ci ha lasciati  perplessi ed  è il divario salariale tra operatori di provenienza pubblica rispetto a quella  privata.

Un medico con contratto pubblico e comandato all’ospedale: stipendio  lordo medio € 88.000
Un medico con contratto privato: stipendio lordo  medio € 62.000

Operatore sanitario/ impiegato con contratto pubblico e comandato all’ospedale: stipendio lordo medio € 30.000

Operatore sanitario/impiegato con contratto privato: stipendio  lordo medio € 25.000

In questi ultimi tempi si sta assistendo  alla trasformazione da Ospedale di 1° livello ad uno iperspecializzato, in particolare  le attività chirurgiche.

Risultato: la gente per un intervento di base è costretta ad emigrare con costi importanti.

A Sassuolo si sta dando priorità al  conto economico ed è  verificabile dal  decollo del  fatturato per interventi chirurgici in libera professione.

Importante decollo, anche,  in termini di fatturato della libera professione ambulatoriale.

Non si riesce a capire come il socio di maggioranza, pubblico, possa accettare  lo strano ed incredibile percorso del tariffario agevolato a soci di una società socia indiretta dell’Ospedale (nel 2013, primo anno di piena operatività fece il 10 % del fatturato in libera professione, aumentato nel 2014 e 2015).

Nei  Comuni del Distretto Ceramico  e complessivamente nell’area SUD  vivono circa 252.000 persone , con una  ampia  estensione territoriale montana e con popolazione pari al 56 % oltre i 41 anni, ma nei DUP approvati  non c’è visione prospettica nel settore sanitario in generale.

Abbiamo già detto  che il settore è trascurato ed in forte sofferenza.

I gruppi spontanei di difesa dei servizi ospedalieri di base, di Vignola e Pavullo  dovrebbero  far riflettere la politica.

Per ritornare al rapporto pubblico/ privato non abbiamo mai fatto questioni e valutazioni ideologiche, anzi l’avevamo apprezzato, ma di fronte alle distrazioni del pubblico siamo preoccupati.

Vogliamo cogliere le sollecitazioni dell’On.le Richetti quando ha invitato i Sindaci del Distretto a darsi una mossa e parlarne.

Nessuna parla più della Casa della Salute prevista dal PAL scaduto a dicembre del 2014 ed il nuovo PAL non è in agenda.

Avevamo già chiesto come mai, attività del 2013, la degenza media di un ricovero ordinario è stata fatturata in 4,5 giornate mentre una degenza media in D.H in 4,05 giornate.

Si dice che latitano i controlli, a campione, su certe attività specialistiche.

Il valore della produzione ambulatoriale in libera professione ha registrato aumenti anche  del 15 % mentre per “la mutua“ un calo  del 4 %.

Che dire a proposito del “concorso“ per il “primariato“ di medicina generale, percorso chiacchierato e nel totale disinteresse ed assenza del socio pubblico, il tutto alla faccia della trasparenza, imparzialità e valorizzazione delle risorse umane e professionali.

Abbiamo taciuto sugli altri avvicendamenti per non disturbare il manovratore, ma il silenzio ci renderebbe complici, sarebbe buona e saggia cosa un approfondimento con segnale di attenzione da parte del socio pubblico….. aspettiamo fiduciosi atteso che il nostro interlocutore politico è l’ASL e non la società Atrikè che, giustamente, deve fare i suoi affari !

(Mario Cardone, Segretario Provinciale PSI Modena)

 

















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