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Fermi, firmato a Roma l’accordo sul personale. Il 1 febbraio passaggio al ministero dell’Istruzione

istituto_Fermi_ModenaI docenti e il personale non docente dell’istituto Fermi di Modena da lunedì 1 febbraio passano dalla Provincia al ministero dell’Istruzione. Dopo la pubblicazione in novembre del decreto che autorizzava il ministero ad assumere 46 docenti e nove personale Ata finora in carico alla Provincia, oggi, martedì 29 dicembre, a Roma è stato sottoscritto l’accordo che prevede, appunto, il passaggio a partire da febbraio.

Per il presidente Gian Carlo Muzzarelli «si giunge a fine anno a un risultato importante per la Provincia ottenuto con grande determinazione a conclusione di un percorso avviato nel 2007 con la statalizzazione dell’istituto scolastico, fiore all’occhiello del nostro territorio, che ha consentito di salvaguardare un patrimonio professionale importante. Se la scuola è un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale, frutto di una visione lungimirante degli amministratori locali negli anni ’50 e cresciuta nel corso del tempo, è merito soprattutto della qualità del personale che, in questo modo, ottiene le garanzie necessarie».

Il presidente Muzzarelli, ricordando il prezioso lavoro svolto in questi mesi dall’onorevole Manuela Ghizzoni nel rapporto con il ministero, sottolinea anche il ruolo del sottosegretario Davide Faraone: «Lo voglio ringraziare per essere riuscito a “chiudere” nei tempi concordati un passaggio che per la Provincia è importante anche dal punto di vista economico».

Il risparmio per l’ente modenese, infatti, è di circa due milioni e mezzo all’anno che «ora potremo destinare all’attività di gestione delle competenze principali che rimangono alla Provincia: dalla viabilità all’edilizia scolastica, nell’ambito della quale confermiamo l’impegno a qualificare ulteriormente spazi e servizi offerti dal Fermi».

Sono già in corso, infatti, i lavori di ampliamento nell’area adiacente l’istituto. Con un investimento di oltre un milione e mezzo di euro viene realizzata una palazzina destinata a ospitare un polo per il sostegno e la ricerca nel settore agroalimentare, con un laboratorio d’analisi dedicato allo studio delle eccellenze modenesi, prima fra tutte l’aceto balsamico, a supporto del nuovo indirizzo di chimica, biotecnologie e materiali.

In tutto saranno realizzate otto nuove aule e tre laboratori al fine di dare un’adeguata risposta all’esigenza di spazi per le attività didattiche, per un totale di 200 alunni. La scuola attualmente ha oltre mille studenti e l’istituto è in continua crescita.

















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