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Il Consiglio delle Terre d’Argine, approva il Regolamento per gli orti urbani

Da oltre dieci anni a Carpi esistono aree destinate a orti urbani, concessi non solo ad anziani ma ultimamente anche a giovani famiglie, come integrazione al reddito ma anche come strumento di socializzazione e di promozione dell‘agricoltura. L’Unione delle Terre d’Argine ha deciso di approntare un Regolamento unico per tutti e quattro i comuni che ne fanno parte ed uniformare così le procedure di assegnazione definendo criteri omogenei, anche in funzione di nuove esigenze e nuove modalità di utilizzo emerse negli ultimi anni. Ne ha discusso il Consiglio dell’Unione nel corso dell’ultima seduta prima della fine del 2015, mercoledì 16 dicembre, quando è stato infatti approvato il Regolamento di concessione e gestione di queste aree. In 19 articoli il nuovo Regolamento (che entrerà in vigore dal primo gennaio 2016) definisce le finalità dell’assegnazione gratuita di piccoli lotti di terreno comunale, i compiti dell’Unione e dell’assegnatario, i requisiti di questi lotti e di chi fa domanda, le modalità di assegnazione degli orti e della gestione degli stessi oltre che i controlli da eseguire.

In Consiglio la responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Unione Barbara Papotti ha delineato le principali novità presenti nel Regolamento, che ovviamente parte dall’esperienza già fatta a Carpi: gli orti potranno essere assegnati a residenti nei comuni dell’Unione da almeno tre anni, che non abbiano altri terreni e siano in grado di coltivare il lotto, con un’attestazione Isee che non vada oltre i 20 mila euro. “Si tratta della concessione di un beneficio, dunque va tenuto conto di questo dato nella redazione della graduatoria per l’assegnazione dei lotti – ha ricordato Papotti – così come del fatto che lo richiedano famiglie con figli. Dal 2016 si faranno solo nuove assegnazioni e man mano si renderanno disponibili dei lotti: si farà un bando che poi diverrà aperto, con due graduatorie l’anno. Sarà la Giunta dell’Unione a decidere percentualmente le risposte da dare in base alle tipologie degli utenti che presenteranno richiesta mentre sarà una Commissione tecnica a valutare domande e requisiti e un Comitato di Gestione e Controllo a vigilare sulla conduzione degli orti, quello del Circolo anziani dove si trovano gli orti stessi oppure eletto ad hoc per questo fine. Si potranno infine assegnare i lotti di terreno ad associazioni no profit in base a progetti speciali con motivazioni sociali o educative, e che non rientreranno nella graduatoria generale. Rientrano in questa casistica anche orti verticali o sopraelevati”.

Aprendo il dibattito il consigliere del Movimento 5 Stelle Luca Severi ha presentato due emendamenti al testo del Regolamento firmati dal suo gruppo: il primo chiedeva che l’articolo 9 del Regolamento tenesse in considerazione in caso di parità di punteggio il fatto che le domande venissero collocate in graduatoria sulla base della loro data di presentazione; il secondo che all’articolo 15 si prevedesse che il Comitato di Gestione e Controllo organizzasse ogni anno un evento formativo per aumentare la conoscenza degli assegnatari rispetto alle metodologie di coltivazione biodinamica, biologica e di tutela della biodiversità. Roberto Benatti (Forza Italia) ha invece chiesto più flessibilità rispetto ai termini di assegnazione (fissati in 5 anni, ndr.) vista la valenza sociale del provvedimento, chiedendosi poi se non si potrebbe pensare anche ad una soluzione per chi ha terreni privati in campagna da assegnare in convenzione mentre “va tenuta in considerazione la data in cui verranno consegnati i lotti agli assegnatari, che deve seguire il momento di inizio dell’annata agraria”. Luca Severi ha poi chiesto di indicare un tasso percentuale di risposta dell’amministrazione alle domande come indicatore della qualità del servizio e per sapere se e come ampliare le aree interessate da questo provvedimento. “Sarebbe poi utile creare orti di vicinato per la socialità e la condivisione, magari di condominio, dunque con assegnazioni mirate. Sarebbe bella una città pervasa di orti urbani per l’autoconsumo”. Marco Bagnoli (capogruppo Pd) si è espresso sugli emendamenti dicendosi disposto ad accogliere il secondo ma non il primo mentre Marco Rubbiani (Centro Destra Progetto Campogalliano) ha invitato a non allargare troppo queste esperienze perché qualche fruttivendolo o rivendita di prodotti agricoli potrebbe manifestare qualche perplessità.

L’assessore ai Servizi sociali dell’Unione Alberto Bellelli ha chiuso il dibattito ricordando come a Carpi non ci siano liste di attesa per l’assegnazione degli orti comunali, e che assieme ad Ancescao nell’area di Villa Glori si sta sperimentando l’apertura degli orti ai giovani e per progetti speciali. “Questo Regolamento è stato redatto tenendo conto di chi in questi anni ha gestito e realizzato gli orti e ricordo che comunque alla scadenza dei cinque anni gli assegnatari non perdono il diritto di coltivare il loto lotto perché possono ripresentare domanda”.

Al momento del voto il primo emendamento del M5S non è stato votato dal gruppo Pd e da Centro Destra Progetto Campogalliano, favorevoli gli altri gruppi, e dunque non è stato approvato. Il secondo emendamento del Movimento invece è stato votato all’unanimità, così come la delibera del Regolamento appena emendata.

















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