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Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato il regolamento che disciplina i laboratori di cittadinanza e gli accordi di quartieri

Consiglio-Comunale-ReggioIl Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato, con 18 voti favorevoli (Pd, Sel) e 10 astenuti (Forza Italia, Grande Reggio, Lista civica Magenta, M5S) il Regolamento dei Laboratori di cittadinanza, che codifica la collaborazione e le relazioni fra l’Amministrazione e i cittadini per la cura della città e della comunità, all’interno dei percorsi di partecipazione previsti nell’ambito delle politiche per il protagonismo responsabile e la città intelligente.
Con il Regolamento si diffonde su tutto il territorio comunale e si rende stabile e durevole un metodo di Cittadinanza attiva che diviene un modo di essere e di agire, patrimonio dell’intera città. Il lavoro dei Laboratori esita negli Accordi di cittadinanza, che hanno come hanno come obiettivo il miglioramento della qualità degli spazi pubblici, dei beni comuni, dell’interesse generale della comunità su cui sono destinati a produrre effetti.
“In un periodo di forte disintermediazione dei ruoli dei corpi sociali – ha detto l’assessore a Agenda digitale, Cura dei quartieri e partecipazione Valeria Montanari – l’economia della collaborazione e dei beni comuni è centrale per ricostruire quel rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini che la società post-moderna sta disgregando. In questo regolamento si avvicinano i ruoli di Comune e cittadini: il Comune, infatti, da parte sua avvicina ascoltando, co-progettando e condividendo, i cittadini, mentre questi ultimi a loro volta si fanno portatori di istanze che vengono co-programmate, per soluzioni concrete a misura di quartiere”.

I CONTENUTI DEL REGOLAMENTO – Il documento contiene le modalità di attuazione dei Laboratori di cittadinanza e degli Accordi di cittadinanza, e descrive gli ambiti territoriali di attuazione dei Laboratori. Il Regolamento è liberamente ispirato al regolamento dei Beni comuni promosso dal Comune di Bologna, ma assume una connotazione fortemente territoriale ispirata alla conformazione urbana della cittadinanza e delle realtà specifiche del nostro territorio. Dalla lettura del Regolamento emerge con forza il concetto secondo cui il quartiere e la frazione sono trattati come beni comuni, ovvero come quegli ambiti in cui avviene lo scambio tra associazioni, reti informali, cittadini e Amministrazione comunale, per la costruzione di una nuova idea di cittadinanza e partecipazione attiva. Articolo dopo articolo, il Regolamento dettaglia le modalità di ingaggio delle persone nei Laboratori di cittadinanza, gli approcci alla comunicazione e alla trasparenza, suddividendo il territorio in 19 ambiti.
Il Regolamento farà parte a sua volta del Regolamento degli istituti della partecipazione. È uno strumento completamente nuovo che dettaglia nello specifico le modalità del partecipare a disposizione dei cittadini nei quartieri, e quindi eleva da un livello di informalità gli Accordi firmati tra cittadini, associazioni e Comune, regolandoli in una cornice istituzionale e formale.
Il regolamento è passato dalla Commissione Decentramento, che ha collaborato attivamente alla sua messa a punto con integrazioni puntuali e pertinenti volte appunto a favorire la massima partecipazione alla vita di comunità e al confronto.
Nel regolamento, nello specifico, vengono inoltre descritte la diverse fasi della comunicazione che accompagnano il laboratorio di cittadinanza, finalizzate a ingaggiare il maggior numero di cittadini e soggetti del territorio; supportare la loro partecipazione alla definizione dei contenuti degli Accordi; informare sui contenuti degli stessi Accordi e rendicontare le attività svolte. Viene infine riconosciuta l’importanza di prevedere, quali luoghi deputati per le attività di formazione, partecipazione e rendicontazione, uno spazio web dedicato e, ove richiesto dagli stessi cittadini, di uno spazio fisico – luogo riconoscibile, aperto alla cittadinanza e alle attività di partecipazione e protagonismo attivo.
Uno spazio viene infine dedicato alla procedure interne di attuazione da parte dell’Amministrazione comunale, dei contenuti degli Accordi, nonché alle risorse finanziarie necessarie per la copertura dei costi sostenuti per lo svolgimento delle azioni di cura della città e della comunità.

LABORATORI DI CITTADINANZA – Il Regolamento sancisce le disposizioni di carattere procedurale in merito allo svolgimento dei laboratori di cittadinanza, dalla fase di ascolto dei bisogni e di manifestazione delle prime proposte procedurali, alla fase di progettazione condivisa per la firma dell’Accordo, a quella di co-progettazione degli interventi e dei servizi previsti e sottoscritti, fino alla valutazione e alla rendicontazione finale.
I laboratori di cittadinanza si articolano in nove fasi:
• la fase di ascolto delle segnalazioni, dei bisogni e delle prime proposte procedurali;
• la fase di co- programmazione, in cui i bisogni e le proposte vengono sottoposti a istruttoria di fattibilità tecnica ed economica con i servizi comunali interessati da parte degli Architetti di quartiere;
• la fase di condivisione della proposta di Accordo, in cui la cittadinanza è chiamata ad esprimersi in merito ai contenuti della proposta attraverso procedure partecipative;
• la fase di approvazione da parte della Giunta comunale, delle proposte di Accordo emerse nelle fasi precedenti e condivise con i servizi interni e i cittadini protagonisti;
• la fase del passaggio nella Commissione consiliare competente per l’illustrazione ai consiglieri dei contenuti dell’Accordo;
• la fase della firma dell’Accordo, che ufficializza l’impegno reciproco di Amministrazione comunale e cittadini rispetto alle azioni progettuali e agli interventi in esso previsti;
• la fase di attuazione, gestione e monitoraggio dell’Accordo;
• la fase di valutazione e rendicontazione dei risultati ottenuti e degli impatti prodotti, secondo il sistema di indicatori di risultato stabiliti all’interno dell’Accordo stesso e e coerenti con gli indicatori previsti dal Documento unico di Programmazione e nel Piano esecutivo di gestione dell’ente.
GLI ACCORDI DI CITTADINANZA – Il Regolamento approvato dal Consiglio comunale definisce inoltre l’Accordo di cittadinanza, che rappresenta lo strumento con cui il Comune e i cittadini sottoscrivono i reciproci impegni rispetto ai progetti e agli interventi di cura della città e della comunità, individuati ed elaborati in modalità condivisa durante la fase di ascolto e co-progettazione avvenuta nei Laboratori di cittadinanza. Ciascun Accordo di cittadinanza corrisponde a un ambito territoriale, presenta ogni territorio sul piano storico, urbanistico, demografico e sociale (riportando informazioni e dati aggiornati), illustra il metodo e ricostruisce il percorso di partecipazione svolto nel corso dei laboratori (ascolto, co-progettazione, condivisione, firma dell’Accordo, attuazione gestione e monitoraggio dell’Accordo, valutazione e rendicontazione dei risultati), descrive i bisogni emersi, le proposte di soluzione delle criticità e quindi gli obiettivi, i progetti e le azioni con indicazioni sulla tempistica e sulle risorse economiche disponibili, gli impegni, gli impegni reciproci presi da Comune, cittadini, associazioni, e reti informali.
Le proposte progettuali sono suddivise nei due grandi campi: Cura della comunità e Cura della città. Il primo identifica tutte quelle opportunità e servizi alla persona destinati a migliorare la qualità della vita nei quartieri; il secondo invece tutte quelle opere di manutenzione ordinaria e di infrastrutturazione dello spazio pubblico come luogo di vita e di socialità. Per ogni ambito è indicato anche un progetto-chiave, qualificante e identificativo di ciascun territorio e della comunità che lo abita.

















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