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Scuola, supplenti senza stipendio: i sindacati ribadiscono il diritto alla retribuzione

Continua l’emergenza salariale per i supplenti: la retribuzione è un diritto, pagare e’ un dovere, ma i soldi non arrivano. “Lo stipendio è un diritto e chi lavora deve essere pagato”, sostengono i sindacati modenesi Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Snals e Gilda denunciando la persistenza dell’emergenza salariale che sta coinvolgendo moltissimi supplenti assunti in provincia di Modena.
Il problema non è purtroppo una novità ed è stato ampiamente segnalato sia dai sindacati provinciali che nazionali, ma non è ancora stato risolto: mancano le risorse per retribuire i precari che lavorano nelle scuole statali e il Sidi, sistema informatico del Miur, presenta delle disfunzionalità che complicano la situazione. Il combinato disposto di competenze del Miur, delle scuole, del Ministero dell’Economia ha lasciato a livello nazionale migliaia di persone senza stipendio, ormai da mesi.

Una situazione non più sostenibile per quei tanti insegnanti che la scuola la vivono, non in modo mediatico, ma reale. La Buona Scuola (legge 107) mostra i propri limiti ogni volta che viene applicata concretamente.
“Ci arrivano segnalazioni di docenti costretti a chiedere prestiti per affrontare le spese quotidiane, per pagare l’affitto, per poter mettere la benzina e andare a lavorare, è scandaloso – dichiarano i sindacati – in molti casi a fronte di contratti stipulati a settembre i lavoratori non hanno ancora visto un centesimo, lavorano e vivono senza retribuzione da mesi, è questa la Buona scuola voluta da Renzi? L’eco degli slogan sulla sua riforma come la cura per tutti i mali della scuola pubblica, inclusa quella che ha definito “supplentite”, non si è ancora spenta, ma la realtà irrompe nelle aule e si manifesta così, con il mancato riconoscimento del diritto alla retribuzione del personale precario.
I sindacati hanno chiesto l’ennesimo incontro al Miur: è ora che il problema venga affrontato e risolto. Il Ministero ha il dovere di farlo.
Il paradosso è che mentre i fondi per il “bonus/carta del docente” sono stati reperiti, come saranno reperiti quelli per il “bonus giovani”, si fatica a reperire i fondi per gli stipendi di chi lavora.

I sindacati chiedono che la situazione venga sanata al più presto e che il Governo si impegni ad intraprendere le iniziative necessarie per tutelare i precari della scuola: lo stipendio è un diritto.

(Flc/Cgil Cisl/Scuola Uil/Scuola Snals Gilda Modena)

















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