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Scontro generazionale in “Cannibali” della compagnia Kronoteatro, giovedì a Soliera

CannibaliGiovedì 17 dicembre, alle 21, al Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera approda la compagnia ligure Kronoteatro, con il loro spettacolo più acclamato: “Cannibali”. Come due pugili in attesa di battersi sul ring, così aspettano in scena Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti, i due attori protagonisti. È subito chiaro che sul palco avrà luogo una lotta: quella che per Kronoteatro si incarna nelle dinamiche di uno scarto generazionale. I due attori – presi a campione per rappresentare giovinezza e maturità – sono protagonisti di piccole istantanee che raccontano una continua storia di sopraffazione reciproca: padre contro figlio, insegnante contro alunno, datore di lavoro contro precario, infermiere contro malato. È uno scontro feroce, che diventa presto fisico e dal ritmo nervoso: gli attori indossano tute comode per picchiarsi meglio, ginocchiere, invadono lo spazio con poltrone che sono ora armi ora protezioni, poi si siedono esausti a guardare il pubblico, lo sguardo vitreo di chi combatte una battaglia che non ha niente di costruttivo.

Un terzo attore – Alex Nesti – un po’ arbitro un po’ bar man, monitora il gioco teatrale da una consolle e ha il compito di portare l’estraneo in scena: proietta immagini di repertorio della Sila, presa come elemento nostalgico di un paradiso perduto, scandisce il tempo con musiche elettroniche che fanno da contraltare a pubblicità di marchi totalmente avulsi dalla situazione, come lo sono anche i manga di eroine giapponesi (le video animazioni sono di Fabio Ramiro Rossin), a sancire il fallimento dei nostri sul palco.

Tra le pieghe di queste dinamiche generazionali emerge il quadro complessivo di una realtà disagiata, con tutte le ossessioni che la caratterizzano: il dramma del lavoro precario, la cura eccessiva per la salute fisica e mentale, l’incomunicabilità tra genitore e figlio o la difficoltà di stabilire relazioni con l’altro sesso. L’umorismo delle situazioni deriva da un uso sapiente del grottesco.

Attraverso una drammaturgia essenziale quanto acuta (il testo è firmato da Fiammetta Carena) e un’interpretazione energica e viscerale, Kronoteatro scatta l’istantanea di un presente desolato quanto problematico, dimostrandosi osservatore sensibile della contemporaneità. Parlare di nostalgia di futuro, in questo caso, sembra particolarmente significativo; perché da questo presente, dove ci si mangia la felicità a vicenda, si vorrebbe spesso fuggire.

Per informazioni e prenotazioni: 059.859665 / 347.3369820

 

















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