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Modena: “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro”, la mostra per il 450°

Manoscritto-SecchiaRapitaDipinti, ritratti, busti, edizioni rare, illustrazioni, scritti autografi, manoscritti e antichi testi postillati da Alessandro Tassoni. Al centro del percorso espositivo, non solo in senso figurato, “la vil secchia di legno” per cui combatterono Modenesi e Bolognesi, protagonista del suo capolavoro eroicomico “La secchia rapita”. In occasione della mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro”, si sposta infatti a Palazzo dei Musei, dove resterà da sabato 12 dicembre al 13 marzo 2016, la secchia originale di legno d’abete custodita a Palazzo Comunale, per la quale recenti studi confermano la datazione all’inizio del XIV secolo, quindi davvero coeva alla battaglia di Zappolino. L’esposizione, nel 450° della nascita dell’intellettuale modenese, inaugura sabato 12 dicembre alle 17 ai Musei civici, al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino a Modena.

Il titolo “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro” riprende la definizione che lo stesso Tassoni usò per sè in occasione del suo ingresso all’Accademia degli Umoristi di Roma, di cui fu Principe tra il 1606 ed il 1607. Con lo stesso nome firmò anche l’introduzione all’edizione della Secchia rapita del 1624. Se bisquadro significa “mal quadro” “fuori di squadra” cioè irregolare, Tassoni scelse per sé questo termine per alludere alla vena bizzarra che lo contraddistinse.

Fu, infatti, ironico, beffardo, umorale e amante del paradosso. Ed è anche al suo temperamento scanzonato e incline alla polemica, al suo carattere inquieto e anticonvenzionale, ma di intellettuale aperto a diversi campi del sapere (dalla storia alla politica, dalla filosofia alla scienza), che è dedicata la mostra, che si configura come l’evento culminante delle Celebrazioni tassoniane promosse dal Comune di Modena in collaborazione con numerose istituzioni culturali.

Organizzata dal Museo civico d’Arte e curata da Grazia Biondi e Cristina Stefani – componenti del Comitato scientifico con Francesca Piccinini, direttrice dei Civici,  Maria Cristina Cabani, dell’Università di Pisa, e Gabriele Bucchi dell’Università di Losanna – la mostra si avvale della collaborazione di Biblioteca Estense Universitaria, Archivio storico del Comune e Archivio di Stato, e del sostegno di Rotary Club Modena e Lions Club Modena Estense. Tra chi a vario titolo ha collaborato, anche Ippodromo Ghirlandina e Radio taxi Cotamo.

Prima dell’inaugurazione della mostra, alle 16 in piazza Torre il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli presenterà il Monumento a Tassoni di Alessandro Cavazza, recentemente “ripulito” grazie al Rotary Club di Modena che, tra l’altro, ha finanziato il restauro di altre opere presenti in mostra.

Alle 17 a Palazzo dei Musei sarà invece il vicesindaco e assessore alla Cultura Giampietro Cavazza a inaugurare la mostra, che in occasione del taglio del nastro prevede anche l’annullo filatelico a cura del Circolo filatelico “A. Tassoni”.

L’esposizione è volta a riproporre all’attenzione di un vasto pubblico la personalità e l’opera dello scrittore modenese con una visione non settoriale e celebrativa, ma tesa a riconsiderare l’opera di un autore che, pur avendo legato il proprio nome all’invenzione del genere eroicomico – con la sua celebre “Secchia rapita”, pubblicata per la prima volta nel 1622 a Parigi – fu anche autore di testi polemici e originali che riflettono non solo il suo spirito ‘bizzarro’ ma anche la sua controversa e poco fortunata carriera politico-diplomatica.

 

SECCHIA, DIPINTI, MANOSCRITTI

La mostra a Palazzo dei Musei mira a mettere in scena il contesto che ha visto operare il poliedrico intellettuale nella sua attività di poeta, diplomatico e cortigiano

Ruotano attorno alla “Secchia rapita”, intesa come manoscritto originale ma anche come originale della secchia di legno coeva, abitualmente conservata al Palazzo Comunale di Modena, le varie sezioni della mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro”, che in occasione del 450° della nascita dell’autore inaugura sabato 12 dicembre alle 17 ai Musei civici di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino a Modena, dove resterà vistabile gratuitamente fino al 13 marzo 2016.

La mostra, che avrà importanti prestiti da Roma, Firenze, Torino, Bologna e Oderzo, mira a mettere in scena, non senza riferimenti al carattere “bizzarro” di Tassoni, il contesto che ha lo visto operare nella sua attività di poeta, diplomatico e cortigiano al servizio dei Colonna, dei Savoia, dei Ludovisi e di Francesco I.

La vocazione enciclopedica e la complessità degli interessi del Tassoni viene tratteggiata in una scansione espositiva che rende conto dei momenti più importanti della sua attività letteraria e politica, a partire dagli gli anni della formazione e del passaggio a Roma. La vivacissima Corte papale rappresentava infatti per gli scrittori dell’epoca non solo la possibilità di coltivare i propri interessi letterari ed eruditi, ma anche di intraprendere una carriera politica e diplomatica. In questo contesto lo scrittore maturò il “Paragone degl’Ingegni antichi e moderni”: un’opera in cui, sostenendo la superiorità dei moderni nella politica, nelle scienze, nelle arti, nelle lettere e in ogni altra attività umana, inaugurava quella “querelle des anciens et des modernes” destinata a divenire oggetto di vivace dibattito nella Francia dell’ultimo trentennio del secolo XVII.

Particolare attenzione è dedicata in mostra alla biblioteca tassoniana, tramite l’esposizione dei libri che gli appartennero e che furono da lui postillati, a partire da quelli delle “tre corone” (Dante, Petrarca, Boccaccio), fino all’ “Orlando furioso”.

Partendo dall’esposizione della vecchia secchia di abete protagonista del poema, che recenti studi conoscitivi confermano essere dell’inizio del XIV secolo, quindi coeva alla battaglia di Zappolino, la mostra ripercorre anche la lunga vicenda compositiva e editoriale della “Secchia rapita”, rendendo visibili le ricerche preliminari condotte dal poeta durante la redazione del poema, e chiarendo i molteplici richiami alla società contemporanea.

Dall’Archivio Storico Comunale di Modena provengono i due preziosi volumi manoscritti della “Secchia”, la prima e l’ultima redazione del poema che nel 1625 fu donata dall’autore ai Conservatori per affidarlo alla memoria della Comunità. Di quest’ultimo volume l’Archivio Storico con il sostegno del Lions Club Estense ha realizzato una versione digitale che consente ai visitatori della mostra di sfogliare virtualmente il manoscritto.

La mostra presenta, inoltre, diverse novità sul fronte della fortuna editoriale e iconografica della “Secchia rapita” in ambito grafico e pittorico. Particolarmente ricca e vivace è la sezione dedicata alla fortuna della “Secchia rapita” nel ‘900, declinata su molteplici fronti compresi tra l’interpretazione artistica e la rilettura popolare: dall’impresa dell’editore Angelo Fortunato Formiggini alla goliardia studentesca, tra furti rocamboleschi e rappresentazioni satiriche in costume.

Per l’occasione, infine, sarà esposta una serie di disegni sulla “Secchia rapita” di Antonio Possenti (Lucca 1933), in cui l’artista indaga la logica profonda dell’immaginario tassoniano mettendo in evidenza l’essenza eroicomica del poema.

In mostra anche video realizzati con la tecnica dell’animazione e del collage.

Il catalogo della mostra, che costa 25 euro, è in vendita al bookshop di Palazzo dei Musei al prezzo di 25 euro. In occasione dell’inaugurazione della mostra e fino al giorno di Natale è in vendita al prezzo scontato di 20 euro.

 

IL PERCHÉ DEL TITOLO DELLA MOSTRA

Il termine “bisquadro” fu scelto per sé dall’autore stesso. Significa “mal quadro” o “fuori di squadra”, cioè irregolare, anticonvenzionale e dal carattere “bizzarro”

In occasione dei 450 anni dalla nascita di Tassoni, Modena, la sua città natale, ha allestito una mostra dedicata alla personalità anticonvenzionale e all’opera di un autore poliedrico, attivo come poeta e più in generale come intellettuale aperto a diversi campi del sapere: storia, politica, filosofia e scienze. Il titolo scelto per l’esposizione “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro” allude proprio alla natura anticonvenzionale e al carattere “bizzarro” dell’inventore del genere eroicomico.

Fu Alessandro Tassoni stesso infatti a definirsi “bisquadro” in occasione del suo ingresso all’Accademia degli Umoristi di Roma, di cui fu Principe. Se “bisquadro” significa “mal quadro” “fuori di squadra” cioè irregolare, Tassoni scelse per sé questa definizione per alludere alla vena bizzarra che lo contraddistinse, basti pensare che si fece ritrarre con un fico in mano per significare lo scarso guadagno ricavato dalle sue fatiche nell’Urbe.

Al pari di altri protagonisti del panorama letterario del primo Seicento, anche Tassoni avvertì la necessità di una rottura rispetto alle forme e ai generi letterari precedenti. Animato da un’ansia di rinnovamento, fece del paradosso e dello spirito di contraddizione i principali strumenti per interpretare un mondo sempre più percepito come sprovvisto di un vero centro: “fuori squadra”. Il poeta fu impegnato in una lotta continua contro quelli che considerava gli obiettivi polemici da demolire: il culto di Petrarca e del petrarchismo, l’autorità dell’Accademia della Crusca (di cui peraltro faceva parte), l’aristotelismo (cui era stato educato), gli epigoni del genere epico, il dominio spagnolo.

All’origine di questo atteggiamento dissacratorio non c’è solo la sua indole orgogliosa, aggressiva, a tratti persino violenta, ma anche una più ampia riflessione sulla natura dell’uomo tesa, secondo Tassoni, alla critica e alla malignità.

 

ROTARY E LIONS PER LA MOSTRA E IL 450°

Grazie ai due Club modenesi ripulito il monumento all’autore della “Secchia”, restaurato un ritratto e realizzata una versione digitale del manoscritto del poema

Hanno contribuito anche il Rotary club di Modena e il Lions club Modena Estense alla realizzazione della mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro”, visitabile gratuitamente a Palazzo dei Musei dal 12 dicembre al 13 marzo 2016.

Al sostegno del Rotary Club di Modena si deve il restauro del bozzetto preparatorio e la ripulitura del monumento a Tassoni in piazza Torre opera dello scultore Alessandro Cavazza, che sarà ripresentato ufficialmente alla città dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli sabato 12 dicembre alle 16, prima dell’inaugurazione della mostra in programma alle 17 al terzo piano di Palazzo dei Musei, nelle sale dei Musei civici.

Il Rotary Club Modena, inoltre, in preparazione alla mostra, ha finanziato il restauro del dipinto “Ritratto di Alessandro Tassoni con fico” stabilmente collocato a Palazzo Comunale in piazza Grande, ma trasferito a Palazzo dei Musei per l’esposizione.

Al sostegno del Lions Estense si deve invece la realizzazione della versione digitale sfogliabile del prezioso manoscritto della “Secchia rapita” abitualmente custodito all’Archivio Storico del Comune di Modena, donato dal poeta nel 1625 ai Conservatori della città. Il libro elettronico darà ai visitatori l’opportunità di sfogliare virtualmente il volume, scoprendo le numerose modifiche e aggiunte fatte dal poeta durante la tormentata redazione del poema.

L’intervento di manutenzione e ripulitura del monumento a Tassoni restituisce alla città un’opera significativa fin dall’inaugurazione nel 1860. Con essa infatti si intendeva celebrare un alto capitolo della storia letteraria cittadina, ma anche, in chiave risorgimentale, colui che, parteggiando per i Savoia, si era levato contro la dominazione spagnola. In mostra è possibile ammirare uno dei due bozzetti preparatori eseguiti dallo scultore Cavazza, anch’esso restaurato grazie al Rotary club Modena. Lo scultore predispose due bozzetti in terracotta che furono discussi da un’apposita commissione. Dopo aver effettuato la propria scelta la commissione precisa che la statua sarà in marmo di Carrara di II scelta; alta metri 2,60; in tutto simile al bozzetto; pronta entro tre anni. È il bozzetto scartato, ora conservato all’Archivio Storico del Comune, a essere esposto.

Terminato il monumento nel dicembre del 1859, il Malmusi compose l’iscrizione “Ad Alessandro Tassoni dopo due secoli i concittadini. 1860” e si pose mano al progetto del piedistallo.

L’inaugurazione avvenne il 26 novembre 1860 in forma solenne e nello stesso giorno la Società fece formale atto di donazione al Comune con grande apparato, schieramento della guardia nazionale, suono della maggior campana in segno di tripudio cittadino, e pubblicazione di un opuscolo commemorativo.

 

La mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro” è visitabile gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; lunedì chiuso. Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).

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Immagini: il manoscritto della Secchia rapita donato da Tassoni a Modena, conservato all’Archivio storico, e la conferenza stampa di presentazione

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