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In Emilia-Romagna 250 milioni di euro restituiti all’erario dai capitali detenuti all’estero. I numeri dell’Agenzia delle Entrate sulla voluntary disclosure

euro-denaroOltre 250 milioni di euro: questa la prima stima del gettito recuperato in Emilia-Romagna attraverso la voluntary disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per l’emersione dei capitali detenuti all’estero. L’incasso effettivo sarà determinato dall’attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate che, caso per caso, stabilirà in collaborazione con il contribuente l’imposta da versare.

I dati regionali. Le domande di accesso alla procedura ammontano in Emilia-Romagna a 9.343: si tratta per lo più di persone fisiche che, nella maggior parte dei casi, hanno dichiarato al Fisco attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori del territorio dello Stato. L’importo lordo recuperato a tassazione attraverso le auto-denunce dei contribuenti si aggira per l’Emilia-Romagna sui 5,8 miliardi di euro, quasi il 10% del dato nazionale.

Qualche curiosità: l’identikit del contribuente. Sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Economia e dall’Agenzia delle Entrate, chi ha deciso di far rientrare i capitali detenuti all’estero ha un’età compresa tra i 50 e i 70 anni (42% dei contribuenti che hanno presentato la domanda),  anche se è consistente la quota degli over 70 (31%) e non mancano gli under 30 (2%), che nonostante la giovane età hanno già avuto modo di ‘esportare’ all’estero i propri capitali e poi di ‘redimersi’. Non sembra essere determinante il genere nella scelta di aderire alla disclosure: gli uomini prevalgono ma con un margine molto sottile (51%).

Come funziona la procedura. L’operazione, avviata un anno fa con la legge n. 186/2014, si è chiusa alla mezzanotte del 30 novembre, con oltre 129mila domande inviate a livello nazionale. A differenza di quanto previsto da misure di emersione adottate nel passato, con la voluntary disclosure il contribuente è tenuto a versare integralmente le imposte e gli interessi, con la riduzione delle sole sanzioni.
Gli interventi adottati in Emilia-Romagna. L’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna ha costituito un gruppo di coordinamento regionale per indirizzare l’attività delle strutture provinciali ed ha creato, all’interno di ciascuna Direzione provinciale, un gruppo di lavoro composto da funzionari che gestiranno in prima persona le singole richieste di disclosure. Inoltre, per facilitare il più possibile l’accesso alla procedura, è stato istituito già lo scorso luglio un tavolo tecnico con gli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili dell’Emilia-Romagna e sono state fornite risposte ai quesiti più frequenti, pubblicate nella sezione del sito internet regionale dedicata alla disclosure (http://emiliaromagna.agenziaentrate.it/?id=11802). È stato siglato, infine, un protocollo di intesa tra l’Agenzia delle Entrate e le Procure delle province emiliano-romagnole, per rafforzare il coordinamento inter-istituzionale e lo scambio di informazioni tra gli enti.

















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