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Unimore aderisce a partnership scientifiche europee

Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha aderito aIniziative Tecnologiche Congiunte Europee ed a partenariati pubblico – privati, privilegiando i settori delle bio-industrie, delle celle a combustibile, dell’efficienza energetica in edilizia e del manifatturiero avanzato.

Entrambe le attività, le Iniziative Tecnologiche Congiunte ed i Partenariati,che hanno preso vita nell’ambito delle attività del nuovo ed ambizioso programma destinato alla ricerca scientifica europea denominato Horizon 2020, mirano a creare reti di collaborazione,finalizzatead innescare un dialogo tra gli attori europei della catena dell’innovazione (mondo della ricerca, settore pubblico, enti di finanziamento ed industria), ed a contribuire alla definizione delle priorità nella ricerca scientifica europea, mettendo in evidenza i settori strategici e i punti di forza, anche nell’ottica di investimenti a lungo termine che vadano in aiuto a specifiche aree.

Per presentare le attività di Unimore in questo contesto, che si propone come spinta ai processi  di internazionalizzazione, di condivisione del sapere fra unità di ricerca e di collaborazione stabile con il mondo dell’industria,giovedì 10 dicembre 2015 a partire dalle ore 9.00 presso l’Aula Magna del Complesso universitario San Geminiano(via San Geminiano 3) a Modena, si terrà il convegno “Horizon 2020 e le iniziative innovative europee”, promosso da ASTER nell’ambito delle attività del Tavolo Soci APRE – Agenzia per la promozione della ricerca europeaEmilia Romagna.L’appuntamento, aperto dal saluto del Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano e gli interventi del prof. Umberto Del Pennino, Delegato del Rettore per la Ricerca, e del prof. Sergio Ferrari, Pro Rettore delegato perle Relazioni Internazionali e per i progetti di Internazionalizzazione, proseguirà con la presentazione da parte dei referenti Unimoredegli aspetti principali caratterizzanti le ricerche da loro condotte nell’ambito delle partnership europee.

 

1.Iniziative Tecnologiche Congiunte – FCH Celle a combustibile fossile e Idrogeno

E’finalizzata a creare le condizioni per la penetrazione delle tecnologie delle celle a combustibile fossile e dell’idrogeno nel mercato. Referente scientifico per Unimore è il prof. Marcello Romagnoli del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF. I gruppi di lavoro attivi in ateneo sono quelli dedicati ai “Trasporti”, in cui è coinvolto il prof. Emilio Lorenzani del Dipartimento di Scienze  e Metodi dell’Ingegneria – DISMI,“Energia – Idrogeno”, in cui è coinvolto il prof. Claudio Fontanesi del DIEF,“Energia –celle a combustibile fossile”,in cui è coinvolto il prof. Marcello Romagnolidel DIEF. E’ inoltre presente un gruppo che analizza trasversalmentele  barriere tecnologiche alla penetrazione della tecnologia relativa alle celle a combustibile fossile e all’idrogeno nel mercato.

In Italia, oltre ad Unimore sono coinvoltianche:CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche; ENEA – Italian National Agency for New Technologies, Energy and SustainableEconomic Development; Politecnico di Torino; FBK – Fondazione Bruno Kesslere le Università di Genova, Padova, Pavia, Perugia, Salerno e Torino.

 

2.Iniziative Tecnologiche Congiunte – Bio-basedIndustries

Si concentra sull’utilizzo delle risorse organiche, quali ad esempio il legno e residui agricoli e forestali e rifiuti biodegradabili, all’interno di processi industriali innovativi (le cosiddette bio-industrie) per la produzione di beni/prodotti e servizi. Coordinato dal prof. Andrea Antonelli del Dipartimento di Scienze della Vita con il supporto del dott. Enrico Francia, al gruppo di lavoro attivo in Unimore hanno aderito 22 docenti e ricercatori di diversi dipartimenti (Scienze della Vita, Ingegneria, Scienze Chimiche e Geologiche), in grado didispiegare un ampio ventaglio di competenze multidisciplinari e complementari.

In Italia aderiscono l’ENEA, i consorzi inter-universitari INSTIM e RE-CORD, l’Università Cattolica, l’Università Federico II, l’Università di Bologna, oltre a grandi aziende quali Versalis, Novamont, Biochemtex.

 

3.Partenariato pubblico-privato – ECTP AISBL  European Construction Technology Platform

E’ dedicato all’efficientazione energetica degli edificie ha l’obiettivo di innalzare gli standard di nei quartieri europei entro il 2050. Le sfide che si pongono i ricercatori sono legate non solo alle ricadute economiche e di innovazione, ma anche agli aspetti sociali e di sostenibilità. Il referente scientifico per Unimore è il prof. Paolo Tartarinidel DIEF, con la partecipazione dei gruppi di lavoro riguardanti l’impatto nel mercato dell’energia delle scelte tecnologiche domestichecoordinatodal prof.Giacomo Cabri del DIEF,la Life CycleAssessment applicata agli edifici coordinato dalla prof.ssa Anna Maria Ferraridel DISMI, il riciclo di materiali di scarto per la produzione di materiali innovativi per il settore delle costruzioni degli edifici coordinato dalla prof.ssa Cristina Siligardi del DIEF, le soluzioni innovative per il raffreddamento degli edifici coordinato dal prof. Alberto Muscio del DIEFel’efficientamento energetico degli edifici, illuminazione e domotica con particolare attenzione alla caratterizzazione dei materialicoordinato dalla prof.ssa Bianca Riminidel DISMI.

In Italia, oltre ad Unimore fanno parte della piattaforma ilPolitecnico di Torino, ilPolitecnico di Milano, l’Università di Bologna, l’Università di Genova, l’Università di Padova, l’Università Politecnica delle Marche, lo ISTEC CNR, il CNR-ISAC, il centro di ricerca privato EURAC, il Consorzio TRE, Autostrade per l’Italia, il Centro Ceramico, l’ente tecnico di ricerca CERTIMAC,  il consorzio di ricerca CETMA, CIE, D’Appolonia, il Polight – Environment Park, le imprese quali EnginSoft, Focchi S.p.AScame Sistemi,Stam, STRESS.

 

4.Partenariato pubblico-privato – EFFRA EuropeanFactories of the Future ResearchAssociation

Si tratta di una associazione europea per l’innovazione nel settore manifatturiero con l’obiettivo di aiutare le imprese europee, in particolare le medio-piccole, ad adattarsi alle pressioni derivanti dalla competitività globale.Il referente scientifico per Unimore è il prof. Cesare Fantuzzi del DISMI. EFFRA coordina lo sviluppo di programmi di ricerca pluriennali che sono la base dei temi di ricerca dei bandi “Factories of the Future” di Horizon 2020 esupporta  progetti espressamente orientati alle applicazioni sul mercato.

Fra gli enti di ricerca italiani che hanno aderito a EFFRA si annoverano l’ENEA, il Consorzio Interuniversitario per l’ottimizzazione e la ricerca operativa ICOOR, l’Istituto Superiore Mario Boella, il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Firenze, l’Università di Padova. Importanti soggetti industriali sono membri di EFFRA (ad esempio COMAU, Prima Industries, Centro Ricerche FIAT) oltre a varie associazioni e consorzi (es. ASTER; Confidustria Bergamo, CRIT, E.R. AMIAT).

















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