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Il presidente Bonaccini al 25° anniversario della strage del “Salvemini” di Casalecchio

“Ci sono casi, come quello della strage nella scuola “Salvemini” di Casalecchio, dove si rischia di creare una frattura tra lo Stato e la comunità coinvolta, un solco che separa la ragion di Stato dal semplice buon senso e dal condiviso senso di giustizia. A Casalecchio si poteva rischiare questo, in una forma molto dolorosa. Non può essere semplicemente archiviato come incidente un fatto come quello del Salvemini. Bisogna che quel tremendo episodio abbia un senso, che ce l’abbia quel sacrificio. In memoria e rispetto di Deborah, Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen, Alessandra”.
Lo ha detto oggi a Casalecchio di Reno (Bo) il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenendo alla cerimonia in occasione del 25° anniversario della strage nella quale morirono 12 studenti dell’Istituto tecnico “Salvemini”, quando un aereo militare si schiantò sulla scuola.
“Certo – ha aggiunto Bonaccini – da lì sono partiti importanti e concreti gesti di solidarietà e la comunità di Casalecchio, alla quale va anche il mio ringraziamento, si è saputa stringere intorno alle famiglie. E migliaia di persone hanno accettato e rielaborato il lutto in tante forme civili, generando socialità e solidarietà, compiendo fatti, recuperando luoghi, costruendo centri e servizi”.
“Manca però una legge – ha concluso il presidente della Regione – che riconosca lo status di “vittime” di disastri e stragi in cui in qualche modo sia coinvolto lo Stato. Il mio impegno, quindi, sara’ quello di riportare questo tema all’attenzione del Parlamento, provando a sensibilizzare anche gli altri Presidenti di Regione”.

















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