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Cohousing a Modena: un nuovo modo di abitare in via Divisione Acqui

Ok allo schema di convenzione urbanistica per la realizzazione di opere di urbanizzazione funzionali all’intervento edilizio per la realizzazione di un edificio residenziale secondo i principi di cohousing, che verrà attuato dalla Cooperativa edificatrice Modena casa in un’area su via Divisione Acqui.

È quanto deciso dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 3 dicembre approvando la delibera illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli con il voto a favore di Pd, Sel, Futuro a sinistra, Per me Modena, M5s e CambiaModena, contrario di FI e con l’astensione di Area popolare.

La delibera, in linea con quanto prevede lo Sblocca Italia, di fatto riconosce un permesso di costruire convenzionato per l’intervento di trasformazione urbanistico-edilizia dell’area, relativamente alle opere di urbanizzazione che verranno realizzate dal soggetto attuatore del comparto a scomputo degli oneri di urbanizzazione su aree di proprietà comunale e che saranno successivamente cedute all’Amministrazione.

Gli interventi vanno dagli impianti idrici alla pubblica illuminazione, dalla rete di distribuzione dell’energia e del gas alla rete fognaria, dagli spazi per la raccolta di rifiuti a strade, percorsi pedonali, ciclabili e al verde pubblico. In particolare sarà realizzata una strada di accesso all’edificio da via Divisione Acqui con svolta alla mano in entrata e in uscita e parcheggi pubblici su area comunale. Tali interventi porteranno alla riduzione dell’area di sgambettamento cani presente in zona di circa 750 metri quadrati: passerà da oltre 6.300 metri quadrati attuali a 5.500.

Previsto un edificio residenziale con spazi comuni: deposito/officina biciclette, spazio Gruppo di acquisto, sala “meditazione” per scambio libri e camera ospiti

Un deposito biciclette che sarà anche un’officina in cui imparare a fare piccole riparazioni; un locale aperto alla città che ospiterà le attività di un Gruppo di acquisto solidale (Gas); una “sala condominiale della meditazione”, destinata alla lettura e allo scambio di libri; una camera per gli ospiti che potrà essere utilizzata a rotazione dai residenti per accogliere persone esterne o una collaboratrice condominiale.

Sono gli spazi comuni che verranno realizzati nell’edificio residenziale che sarà realizzato in via Divisione Acqui secondo i principi del cohousing. La delibera sul permesso di costruire convenzionato per la realizzazione delle opere di urbanizzazione di servizio all’edificio, approvata in Consiglio comunale nella seduta di giovedì 3 dicembre, porta a conclusione l’iter di sviluppo del progetto di cohousing avviato nel 2013.

“L’area – ha spiegato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli illustrando la delibera sulla convenzione urbanistica – è stata già aggiudicata attraverso bando dalla Cooperativa edificatrice Modena casa per 99 anni rinnovabili, che vi realizzerà un edificio in edilizia convenzionata, quindi a prezzi di vendita o affitto calmierati, inserendovi alcuni elementi di social housing, dell’abitare condiviso. Per la città è importante l’avvio di questo progetto fondato su un nuovo modello abitativo: il social housing è il vivere in comune e dare risposte in comune. Modena ha già fatto tanto in termini di edilizia convenzionata, ma occorre sperimentare e fare nuovi passi avanti: lo schema metodologico del Peep non è più attuabile in modo sistematico e occorre individuare nuovi modi di abitare, rispettosi della vita individuale ma che prevedano la condivisione di momenti di vita in maniera comunitaria, anche nella logica di conoscere e ascoltare l’altro in modo da ridurre la conflittualità oggi presente”. L’assessora ha evidenziato le difficoltà dell’iter per arrivare alla realizzazione dell’edificio: “Il tema più ostico è stato quello dei parcheggi – ha spiegato – in quanto c’erano problemi oggettivi nel ricavarli nell’area condominiale, perché andavano a invadere l’area di rispetto prevista per la linea ferroviaria. Dopo diversi incontri si è compreso che l’unica soluzione era realizzarli nell’interrato, scelta che ha comportato un aumento dei costi, ma che garantirà una maggiore qualità al progetto. Le aree cortilive – ha precisato – non devono infatti essere destinate semplicemente a posteggio auto, ma a spazi condivisi per stare insieme, aree gioco per i bambini e verde condominiale”.

















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