Novembre 2015 per gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si è segnalato come “mese anomalo caldo”. La temperatura media di 10.7°C, registrata a Modena presso la stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale, è infatti nettamente al di sopra degli 8.8°C di valore medio climatologico del periodo 1981-2010 e assegna – quanto a caldo – al mese appena trascorso il 9° gradino nella serie dei mesi di novembre raccolti negli annali dell’Osservatorio Geofisico, che risalgono indietro fino al 1830.
“Grazie agli ultimi giorni del mese, che hanno visto scendere le temperature al di sotto della media stagionale, ma comunque assai più tipiche del periodo rispetto alle giornate straordinariamente miti di inizio mese – afferma Luca Lombroso – non è stato battuto alcun record. E’ da sottolineare che il mese di novembre record appartiene comunque al 2014, e che quest’anno l’anomalia è risultata particolarmente marcata in montagna e alle quote medio-alte dell’atmosfera. Basti ricordare che si è toccato il valore record mensile di “zero termico”, a ben 4.234 m lo scorso 10 novembre”.
Novembre è risultato, ovviamente, mite anche nelle altre stazioni del DIEF di Unimore con 9.6°C a Modena Campus di Ingegneria e 8.9°C di temperatura media mensile nell’area universitaria San Lazzaro di Reggio Emilia.
Gli estremi giornalieri hanno visto una temperatura massima di 20.3°C il 9 novembre in Piazza Roma a Modena, che non è record assoluto mensile (22.8°C nel 2002), anche se si contraddistingue per essere risultata decisamente anomala considerato l’autunno inoltrato. Notevoli anche i 22.7°C nello stesso giorno al Campus di Ingegneria di Modena, e 20.4°C al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia, valori davvero inusuali anche per l’estate di San Martino.
“All’opposto – precisa l’esperto Luca Lombroso – il giorno più freddo non è stato così anomalo come sembrava a molti dalle sensazioni, forse complice proprio il caldo, questo sì, eccessivo di inizio mese”. La temperatura minima assoluta del mese è stata di +1.9°C nella stazione storica di Piazza Roma a Modena il giorno 28, -1.8°C al Campus di Ingegneria di Modena e -2.6°C al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia. “Sono valori ben distanti dal record storico di -8.5°C del novembre 1895 – commenta Luca Lombroso – e comunque valori più bassi li troviamo in molti anni anche recenti, come il 2005, 2011, 2013 solo per fare alcuni esempi”.
Le piogge sono risultate pari a 61.6 mm nella stazione storica sul Palazzo Ducale di Modena, poco sotto alla media mensile (61.3 mm), ma solo grazie alle abbondanti precipitazioni del 21 novembre, quando ne caddero 49.6 mm, che fanno di questo giorno il più piovoso del mese e il terzo giorno più piovoso di tutto il 2015. A Modena Campus di Ingegneria il pluviometro ha raccolto complessivamente 75.6 m, di cui 58.4 mm il 21 novembre, al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia 56,6 mm, con 46.2 mm sempre il 21 di massima pioggia giornaliera.
Con novembre poi si conclude anche l’”anno meteorologico” 2014/15, che convenzionalmente va da dicembre al novembre successivo. “Allargando lo sguardo a questo periodo – precisa il meteorologo Luca Lombroso – troviamo la vera grande anomalia, che conferma le teorie sul processo di riscaldamento in corso”. L’anno meteorologico a Modena si conclude con una temperatura media nella stazione storica di Piazza Roma di 16.0°C, secondo “anno meteorologico più caldo” di sempre, superato solo dall’anno precedente 2013/14, che segnò 16.1°C. La media del periodo (1981-2010) indicherebbe – secondo gli esperti – 14.3°C come valore normale e prima del 1999 non si superavano mai i 15°C di media annua.
Un anno meteorologico caldo il 2014/15, ma anche piovoso, per Modena con 738.4 mm complessivi di precipitazioni in Piazza Roma, superiori ai 660.6 mm statistici del periodo e che seguono un ancor più piovoso 2013/14 con 820.6 mm, mentre per opposto il 2010/11 e 2012/13 furono piuttosto siccitosi.
“Se per le temperature il segnale di aumento, locale e globale, è evidente, per le piogge – riflette Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico di Unimore – è più difficile capire le tendenze, in quanto si alternano periodi contrastanti di siccità e piogge talora abbondanti. Una volta di più, il “messaggio dei dati climatici” al Vertice ONU di Parigi sul clima, la COP 21, è chiaro: il riscaldamento globale è inequivocabile ed è “estremamente probabile” che la causa determinante sia conseguenza di fattori prodotti dall’opera e iniziativa del genere umano. Le ripercussioni locali nel modenese sono evidenti grazie alla lunga serie di dati dell’Osservatorio Geofisico”.