Regola i rapporti tra il Comune di Modena e quelli di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Castelfranco, Castelnuovo, Nonantola e Soliera per la gestione del Canile intercomunale la convenzione approvata dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 3 dicembre. Il documento, presentato dall’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni, ha ottenuto il voto favorevole di Pd, Futuro a sinistra, Cambiamodena, Per me Modena. Astenuti M5s e FI.
La convenzione determina le quote di partecipazione a carico dei singoli Comuni (calcolate in base alla popolazione e all’estensione territoriale) per la gestione dei servizi di gestione del Canile intercomunale, affidati da gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2017 alla cooperativa sociale Caleidos, e per i servizi veterinari non istituzionali. Durante la presentazione l’assessore Guerzoni ha confermato che “nel 2016 sarà effettuato un intervento di manutenzione straordinario della struttura, del valore di 355mila euro, per il quale sono in corso le procedure per l’affidamento dei lavori”.
Le leggi nazionali e regionali obbligano i Comuni, in forma singola o associata, a istituire servizi di controllo della popolazione canina e ad assicurare il ricovero e la custodia degli animali in apposite strutture, servizio che viene svolto appunto attraverso il Canile intercomunale di via Nonantolana 1219 di proprietà del Comune di Modena. Attraverso la convenzione, della durata di tre anni, dal 2015 al 2017, i sette Comuni aderenti oltre a Modena (che hanno a loro volta approvato il documento o sono in fase di approvazione) versano ogni anno la cifra complessiva di 118mila 304 euro. Nel 2014 il totale complessivo delle spese per il Canile intercomunale è stato di 256mila 762 euro. Di queste, poco meno della metà sono coperte dalla quota versata dai Comuni aderenti, circa 16.000 euro sono proventi per il recupero dei cani, e poco più di 122mila euro è la quota in carico al Comune di Modena.
In base ai dati forniti dal servizio, nel 2015 (da gennaio fino al 31 ottobre) sono entrati in canile 526 cani, 409 dei quali identificati e 115 non identificati. I decessi totali sono stati 27. Gli affidi temporanei sono stati 112 mentre sono 70 le adozioni definitive e 386 i cani restituiti ai proprietari. Infine, sono 96 gli animali ai quali è stato impiantato un microchip di riconoscimento. Il canile, insieme alle associazioni di volontariato che vi operano, realizza inoltre diverse iniziative di sensibilizzazione, tra le quali il concorso fotografico “Scatti bestiali”, arrivato alla terza edizione; la manifestazione annuale pro-adozione degli ospiti del canile; il progetto del gruppo Argo che investe le donazioni per eseguire interventi chirurgici su alcuni cani giovani con problemi ortopedici per facilitarne l’adozione, come è accaduto per Micron, una cagnolina piccolissima, meticcia Pincher, recuperata dopo un grave incidente che le aveva procurato la frattura del bacino, che è stata curata e così è stata adottata.
Anche una nuova convenzione per la gestione del Gattile intercomunale di Modena è stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 3 dicembre.
Il documento, che ha ottenuto il voto a favore di Pd, Futuro a sinistra, Per me Modena, CambiaModena (astenuti M5s, FI e Area popolare), è stato illustrato dall’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni, che ha ricordato anche che nel 2016 sarà completata la nuova Oasi felina, “il cantiere è in corso, si tratta di un investimento importante che segnerà un nuovo punto di inizio per la struttura e per l’assegnazione della gestione”.
La convenzione, in vigore fino alla fine del 2015, regola i rapporti tra il Comune di Modena, proprietario del Gattile, e i Comuni di Bastiglia, Castelfranco, Castelnuovo e Nonantola, per assicurare le attività di custodia, cura e sostentamento dei gatti randagi non inseribili in colonia, e le attività di pulizia, disinfezione e disinfestazione della struttura che il Comune ha affidato in gestione all’associazione “Protezione del gatto”.
La normativa non prevede obblighi di costruzione di strutture di ricovero per gatti a carico dei Comuni ai quali assegna però le competenze per la gestione della popolazione felina che consistono nel ricovero a breve termine dei gatti di colonia prelevati dal territorio per essere sottoposti a sterilizzazione (che è un obbligo di legge), degli animali recuperati in gravi condizioni, e dei cuccioli in attesa di adozione; nel ricovero a lungo termine di animali non inseribili in colonia felina e non adottabili. Per adempiere al meglio a questi compiti il Comune di Modena si dotato fin dal 1977 di un gattile collocato in via Pomposiana 315 che ha permesso anche di gestire al meglio le emergenze legate a sequestri e maltrattamento, di aiutare i Comuni in difficoltà, come è accaduto nel 2012 a seguito del sisma, e di dare risposta ai Servizi sociali in caso di difficoltà di gestione di gatti di proprietà degli assistiti.
Aprendo il dibattito Luca Fantoni, M5s, ha dichiarato il voto di astensione motivandolo “non tanto per il merito della delibera, che è un atto dovuto e sulla quale saremmo anche d’accordo, ma per i dubbi che abbiamo sulla gestione economica sia del canile che del gattile”. Marco Chincarini di Per me Modena ha invece auspicato che inizi presto una collaborazione tra il Gattile intercomunale e l’altro gattile, privato, che esiste in città.