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8 Comuni dell’Appennino Reggiano completano i propri PAES per la riduzione delle emissioni di CO2

Scoule-CasinaNella settimana di avvio di Cop21, la Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite a Parigi, 8 Comuni dell’Appennino Reggiano completano i propri PAES (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile). Carpineti, Casina, Castelnovo Monti, Toano, Vetto, Baiso, Canossa e Viano: questi Comuni hanno aderito al Patto dei Sindaci, un’iniziativa europea che, attraverso un percorso fatto di analisi dei dati, azioni concrete e buone pratiche, impegna le Amministrazioni a ridurre la CO2 emessa del 20% entro il 2020.

L’ex Comunità Montana, ora Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, ha ottenuto un finanziamento regionale e coordinato i lavori per dotare i Comuni che lo hanno chiesto di questo Piano, al fine di indirizzare il territorio dell’Unione verso uno sviluppo sostenibile, perseguendo gli obiettivi di risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili e riduzione di CO2.

I documenti, consultabili sul sito web dell’Unione Montana e dei singoli Comuni, diffusi anche via FB e newsletter, sono stati redatti su incarico dall’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, che li presenterà a Bruxelles non appena saranno approvati dai Consigli Comunali (entro fine anno).

“Essere dotati di PAES – afferma il Sindaco di Casina e delegato per L’Unione alle tematiche ambientali, Gianfranco Rinaldi -, oltre a rendere più consapevoli le Amministrazioni dei proprio consumi e pianificare gli interventi di sostenibilità energetica monitorandone gli impatti, potrà dare maggiori possibilità per accedere a finanziamenti europei per risparmio energetico e riduzione di CO2.

Partendo dalla situazione di emissioni del territorio e di ogni Comune, fotografata al 2007, sono stati individuati diversi settori su cui agire per raggiungere l’obiettivo di riduzione della CO2.

In alcuni casi, il Comune esercita un controllo diretto, per altri il controllo è più difficile perché si tratta di settori privati. In ogni caso, si tratta di un Piano “in divenire” che prevede delle verifiche biennali. In base ai risultati effettivamente raggiunti si potranno rimodulare le azioni, anche rispetto a nuove proposte”.

I PAES contengono azioni suddivise in settori che riguardano la riqualificazione energetica degli edifici, la pianificazione territoriale, gli edifici pubblici, i trasporti e l’illuminazione pubblica, l’adattamento climatico. Alcune di queste sono già state avviate negli anni scorsi come, ad esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici comunali e scolastici, la sostituzione di lampade con i led per l’illuminazione pubblica. Azioni future invece riguardano il miglioramento dell’efficienza energetica di scuole ed edifici pubblici, l’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, incluso anche l’utilizzo delle acque dell’acquedotto per produrre energia idroelettrica.

I singoli  Piani, corredati da un documento che li mette in relazione con il territorio dell’Unione, prevedono, inoltre, azioni di conoscenza e formazione su questi temi  rivolte a tecnici, cittadini, amministratori, come la recente lectio magistralis al teatro Bismantova del Prof. Vincenzo Balzani, dell’Università di Bologna, sul tema “Energia oggi e domani: quale futuro per l’astronave terra?”.

I Comuni, ora dotati di PAES, si impegneranno a ridurre almeno del 20% le loro emissioni, valore e risultato che potrà essere anche migliore in caso di ottemperanza di tutti gli impegni presi nel Piano arrivando, in alcuni casi, anche a riduzioni di oltre il 35%.

Questi Comuni sono anche parte della Riserva MaB Unesco Appennino Tosco Emiliano; luogo riconosciuto per un equilibrato rapporto tra uomo e ambiente, ma dove è necessario continuare ad impegnarsi per migliorarlo. Essere dotati di PAES e perseguirne le azioni è dunque un passo in avanti per la sostenibilità ambientale e per la cura del territorio.

 

















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