Il 1 dicembre Bologna partecipa alla campagna #alpostogiusto promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per ricordare i 60 anni dal “No” di Rosa Parks su un autobus dell’Alabama.
Il pomeriggio del 1 dicembre Bologna ricorderà la storia di Rosa Parks realizzando, all’interno di 4 autobus di linea – 14, 19, 20, 27 – una serie di performance tra teatro e narrazione, ispirate ai testi Rosa Parks: My story di Rosa Parks e Jim Haskins e The rebellious life of Mrs Rosa Parks di Jeanne Theoharis (orari: dalle ore 13 alla ore 19 sino al termine del percorso di andata e ritorno con partenza dal centro).
L’iniziativa, promossa dal Comune di Bologna in collaborazione con Tper – Trasporto passeggeri Emilia-Romagna, sarà realizzata dalla compagnia Cantieri Meticci che da diversi anni lavora nel campo del teatro e delle arti performative, coinvolgendo direttamente cittadini stranieri e rifugiati politici.
La campagna #AlPostoGiusto del MIBACT
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la campagna #AlPostoGiusto, realizzata in collaborazione con Miur, Unar e Anci, ricorda i 60 anni dal “no” di Rosa Parks su un autobus dell’Alabama, quel fermo diniego a cedere il posto a sedere riservato ai bianchi che il 1 dicembre del 1955 cambiò per sempre la storia dei diritti civili. In molte città italiane verranno realizzate iniziative tra martedì 1 e domenica 6 dicembre.
Tema centrale dell’iniziativa sarà proprio l’autobus. Le città saranno attraversate da autobus e tram dedicati che ospiteranno al loro interno artisti, attori, scrittori stranieri, migranti di prima o di seconda generazione che parleranno di discriminazione e racconteranno ai passeggeri la figura di Rosa Parks.
La storia di Rosa Parks
Montgomery. Alabama. E’ il primo dicembre del 1955. Rosa Parks, figlia di James e Leona McCauley e moglie di Raymond Parks, attivo nel movimento dei diritti civili, torna a casa dopo il suo lavoro. Rosa lavora da sarta in un grande magazzino della sua città. Quel freddo giovedì di dicembre non trova altri posti liberi nella parte riservata ai negroes e decide di sedersi al primo posto dietro alla fila riservata i bianchi, nel settore dei posti ‘comuni’.
Subito dopo di lei sale un uomo bianco, che rimane in piedi, essendo terminati i posti a sedere. Dopo poche fermate l’autista chiede a Rosa di alzarsi e lasciare il suo posto all’uomo bianco.
Rosa non si scompone e rimane al suo posto, rifiutandosi di alzarsi con dignitosa fermezza.
L’autista ferma il mezzo e chiama due poliziotti. Rosa viene arrestata e portata in carcere per condotta impropria e per non aver rispettato il divieto che obbliga i neri a cedere il proprio posto ai bianchi nei settori cosiddetti comuni.
Un atto coraggioso, determinato, possente, in seguito al quale si avvia una protesta che poi diventa storica quanto il gesto di Rosa.
Quella stessa notte, Martin Luther King, insieme ad altre decine di leader delle comunità afroamericane, dà vita a una serie di azioni di protesta.
Tra queste, il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, affinché fosse cancellata una norma odiosa e discriminatoria che comprometteva persino la normale possibilità quotidiana di sedersi, come gli altri, su un autobus.
Rosa muore a Detroit lunedì 24 ottobre 2005. Passa alla storia come The Mother of the Civil Rights movement e la Casa Bianca ospita le sue spoglie con tutti gli onori.