Lesionata dal terremoto del 21 giugno 2013, con epicentro in Lunigiana, sarà riaperta domenica mattina, dopo importanti lavori di ripristino e consolidamento, la chiesa di Sant’Andrea Apostolo in Garfagnolo.
“Tutta la comunità – sottolinea il parroco, don Evangelista Margini – ha contribuito con generosità all’oneroso restauro, che sarebbe però stato impossibile senza l’intervento della Fondazione Manodori, della Fondazione di Culto del Banco San Geminiano e San Prospero e della Curia diocesana, grazie ai fondi dell’8 per mille della Cei. Offerte sono anche confluite da altre parrocchie, tra cui quella di Costa de’ Grassi, nella cui chiesa, in questo lungo periodo, sono stati ospitati, in occasione delle funzioni religiose, i fedeli delle numerose borgate della parrocchia di Sant’Andrea: Garfagnolo, Monteduro, Colombaia, Ca’ di Scatola, Regnola, Cerreto, Terminaccio e Capanna”.
La chiesa di Garfagnolo si erge su una collina a fianco della strada del valico del Cerreto, tra Castelnovo Monti e il passo dello Sparavalle, da cui si può fra l’altro ammirare un suggestivo panorama a 360 gradi sull’Appennino.
“Dopo la celebrazione della messa, prevista per le 10, durante la quale sarà anche festeggiato il patrono – spiega don Margini – saranno presentate le opere, eseguite dall’azienda Tecton di Reggio Emilia, sotto la supervisione della Soprintendenza di Bologna e della Diocesi reggiana e su progettazione dell’ingegner Gianluca Togninelli (con la collaborazione dell’architetto Andrea Bacci e dell’ingegner Marco Iattici Romei), che illustrerà i lavori svolti. In programma anche gli interventi di monsignor Tiziano Ghirelli, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali, di Antonio Zini del Banco San Geminiano e di Gianni Borghi della Manodori”.
La festa di riapertura del luogo di culto proseguirà con i canti del coro Bismantova e un rinfresco.
“Le opere di ristrutturazione – conclude don Evangelista Margini – hanno in particolare riguardato la messa in sicurezza delle volte e del campanile e il rifacimento della copertura. E’ stato anche eseguito un nuovo impianto elettrico e si è infine provveduto a realizzare un adeguato impianto di riscaldamento. Riprenderanno le celebrazioni e l’ingresso al pubblico, che potrà tra l’altro ammirare l’imponente e raffinato ciborio in legno intagliato da Domenico Francesco Ceccati, artista seicentesco di Stiano, in comune di Toano, che campeggia sopra l’altare maggiore”.