Le due sponde dell’Adriatico si congiungono idealmente in una mostra a Modena.
Inaugura infatti alle 18 di sabato 28 novembre, giorno dell’Indipendenza albanese, l’esposizione “Modena-Tirana. Andata e ritorno” allestita nella sala Boni dei Musei civici di Modena, al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino, dove sarà visitabile gratuitamente fino al 5 giugno 2016.
La mostra rappresenta l’esito di un articolato progetto che ha visto collaborare il Museo civico archeologico, l’associazione Moxa (Modena per gli altri) e numerosi altri partner con il patrocinio delle ambasciate d’Albania a Roma e d’Italia a Tirana e con il contributo della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa di risparmio di Modena.
Come già in precedenza per la mostra “Modena – Addis Abeba. Andata e ritorno”, il Museo e Moxa propongono uno sguardo da una angolazione modenese su episodi e personaggi che ruotano attorno al controverso passato coloniale italiano, per poi ricongiungersi con l’attualità attraverso le memorie di esperienze più recenti.
Il percorso espositivo ruota intorno al cortometraggio “Sue proprie mani” di Adrian Paci e Roland Sejko, che restituisce i sentimenti e le emozioni degli italiani rimasti segregati in Albania dopo la fine della Seconda guerra mondiale attraverso le lettere mai pervenute ai loro congiunti, ritrovate nel 2000 all’Archivio di Stato albanese. Il cortometraggio viene presentato dai due artisti in anteprima a Modena durante l’inaugurazione.
Le immagini, i documenti e i racconti presenti in mostra sono testimonianze tangibili di relazioni fra la regione, in particolare Modena, e l’Albania dalla fine dell’800 a oggi. Apre la mostra una raccolta di fotografie di “tipi albanesi” realizzate da Pietro Marubi, l’esule piacentino che sul finire dell’Ottocento fondò il primo studio fotografico albanese: la raccolta, frutto di una donazione al Museo, è testimonianza di un archivio riconosciuto patrimonio internazionale dall’Unesco. Nel percorso si susseguono figure che a vario titolo rappresentano l’intreccio di relazioni fra i due paesi: geografi, archeologi, alti ufficiali e semplici soldati, imprenditori, architetti, cooperanti, artisti, italiani che ascoltavano Radio Tirana e albanesi che guardavano i programmi della televisione italiana. Viaggi di andata e di ritorno fra le due sponde di uno stesso mare.
La mostra “Modena – Tirana. Andata e ritorno” nella sala Boni dei Musei civici a Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino è visitabile gratuitamente fino al 5 giugno 2016 da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e festivi (anche 24 e 31 dicembre) dalle 10 alle 13; 25 dicembre e 1 gennaio dalle 16 alle 19; chiuso al lunedì.
Attorno all’inaugurazione della mostra si svolgono numerose iniziative, già dal giorno precedente, e prima e dopo il taglio del nastro: venerdì 27 alle 17.30 nella Sala di Rappresentanza di Palazzo Comunale l’onorevole Livia Turco, presidente della fondazione Nilde Iotti, introduce “Le donne in Albania: storie di vita e diritti” iniziativa con Diana Ciuli, scrittrice e rappresentante dell’Albania presso la Commissione Cultura del Consiglio d’Europa, e Delina Fico, docente esperta dei diritti delle donne in Albania; sabato 28 invece alle 17.30 alla Sala ex-Oratorio al piano terra del Palazzo dei Musei si proietta il docufilm “La Traversata” a cura di Voiceoff, mentre in serata all’Auditorium Marco Biagi alle 19.30 un buffet a offerta libera introduce il concerto delle 20.30 “Spartiti per Scutari Orkestra”, con la direzione artistica di Bardh Jacova in collaborazione con Fondazione Gioventù Musicale di Modena (ingresso a pagamento 12 euro, con possibilità di prevendita a 10 euro, tel. 338 5303048).
DUE GIORNATE DI INIZIATIVE E INCONTRI
Venerdì 27 novembre appuntamento sulle donne albanesi con l’onorevole Livia Turco. Sabato 28 alle 17.30 docufilm; in serata all’Auditorium Biagi buffet e alle 20.30 concerto
Attorno all’inaugurazione della mostra “Modena – Tirana. Andata e ritorno” si svolgono diverse iniziative, già dal giorno precedente, poi prima e dopo il taglio del nastro alle 18 ai Musei civici al terzo piano di Palazzo dei Musei.
Si incomincia venerdì 27 novembre alle 17.30 nella Sala di Rappresentanza di Palazzo Comunale in piazza Grande, dove è in programma un’iniziativa con la quale si intende recuperare il protagonismo delle donne d’Albania dando la parola a studiose albanesi della storia femminile e a chi, dall’Italia, ha sostenuto l’affermazione dei loro diritti. Anche nell’intreccio di relazioni fra i due paesi, infatti, la figura e il ruolo delle donne restano marginali. Dopo l’apertura e il saluto del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, sarà l’onorevole Livia Turco, presidente della fondazione Nilde Iotti, a introdurre “Le donne in Albania: storie di vita e diritti” con Diana Ciuli, scrittrice e rappresentante dell’Albania presso la Commissione Cultura del Consiglio d’Europa, e Delina Fico, docente esperta dei diritti delle donne in Albania.
Sabato 28 novembre, invece, le iniziative incominciano alle 17.30 nella Sala ex-Oratorio al piano terra del Palazzo dei Musei, con la proiezione del docufilm “La Traversata” a cura di Voiceoff, introdotta da Marco Turci, presidente della associazione Moxa, Modena per gli altri; si prosegue quindi al terzo piano del palazzo, alle 18, per l’inaugurazione della mostra in Sala Boni dei Musei Civici. Seguirà un brindisi.
In serata, doppio appuntamento all’Auditorium Marco Biagi, in largo Biagi 10, dove alle 19.30 si svolge un buffet a offerta libera per poi proseguire alle 20.30 con il Concerto “Spartiti per Scutari Orkestra” con la direzione artistica di Bardh Jacova in collaborazione con Fondazione Gioventù Musicale di Modena (ingresso a pagamento 12 euro, con possibilità di prevendita a 10 euro, tel. 338 5303048).
QUATTRO SEZIONI PER UNA MOSTRA
Dall’eroe albanese Scanderbeg, mito fondante del “Paese delle aquile” alla cooperazione degli anni ’90, attraverso occupazione, guerra, migrazioni e “Italianesi”
Dall’eroe Scanderbeg alle esperienze di cooperazione dei nostri giorni. È organizzata in quattro sezioni la mostra “Modena – Tirana. Andata e ritorno” che inaugura sabato 28 novembre alle 18 ai Civici al terzo piano di Palazzo dei Musei.
Il percorso espositivo si apre con un richiamo all’eroe albanese Scanderbeg, uno dei miti fondanti dell’identità del “Paese delle aquile”, e prosegue con le stampe ottocentesche, di proprietà del Museo civico archeologico etnologico di Modena, dell’atelier del piacentino Pietro Marubbi, insieme a testimonianze di profondi conoscitori dell’Albania come Antonio Baldacci e Guido Corni.
La seconda sezione, dedicata al periodo dell’occupazione italiana, esplora le attività di propaganda del regime fascista e le grandi opere di quegli anni, realizzate anche grazie al contributo di imprese e architetti emiliani. Nel contesto degli interessi economici e politici del Governo italiano si inserisce la figura di Luigi Maria Ugolini, un archeologo che coniuga storia e propaganda nell’interpretare gli scavi della Missione Archeologica Italiana in Albania.
Nella terza sezione compare la seconda Guerra Mondiale, attraverso volti, diari e storie di militari emiliano-romagnoli che parteciparono al conflitto sull’altra sponda dell’Adriatico. Dolorosa appendice post-bellica è la storia degli “italianesi”, italiani o albanesi di origine italiana, che rimasero intrappolati in Albania al termine del conflitto e “dimenticati” dal Governo italiano. Le loro storie, raccontate attraverso intense interviste, parlano di soprusi, violenze, prigionia.
Alla contemporaneità è dedicata la quarta e ultima sezione della mostra, con uno sguardo attento alle azioni di cooperazione che hanno contraddistinto le relazioni fra la regione e l’Albania fin dai primi anni ’90 con il Campo Modena di Scutari, nell’ambito della Missione Arcobaleno, e le attività di Ert. Alle voci di albanesi a Modena è affidato il messaggio di amicizia e vicinanza, non solo geografica, fra i due paesi, dagli Allievi Ufficiali dell’Accademia, a giovani studenti e lavoratori accolti dalla nostra città.
L’intero percorso espositivo si snoda intorno al cortometraggio “Sue proprie mani” di Adrian Paci e Roland Sejko, che restituisce i sentimenti e le emozioni degli italiani rimasti segregati in Albania dopo la fine della Seconda guerra mondiale attraverso le lettere mai pervenute ai loro congiunti, ritrovate nel 2000 all’Archivio di Stato albanese. Il cortometraggio viene presentato in anteprima a Modena dai due artisti.
Per la mostra è stato realizzato da Ilaria Pulini, Rossella Ruggeri e Cristiana Zanasi, curatrici della mostra insieme a Giuliano Gallina, un catalogo di 120 pagine.
La mostra e il catalogo si devono anche all’impegno profuso da Ilaria Pulini, per dieci anni direttrice del Museo modenese, che ha fortemente creduto nel progetto.
La mostra “Modena – Tirana. Andata e ritorno” nella sala Boni dei Musei civici a Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino è visitabile gratuitamente fino al 6 giugno 2016 da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e festivi (anche 24 e 31 dicembre) dalle 10 alle 13; 25 dicembre e 1 gennaio dalle 16 alle 19; chiuso al lunedì.
LA NUOVA AGENDA INTERCULTURALE
Collegata alla mostra di Palazzo dei Musei si presenta il 19 dicembre con Cécile Kienge
L’agenda interculturale 2016 realizzata dal Museo civico archeologico etnologico di Modena in collaborazione con Ibc (Istituto Beni Culturali della Regione Emilia–Romagna) è collegata alla mostra “Modena-Tirana. Andata e ritorno”. La quarta edizione della serie (quelle precedenti erano collegate ai progetti partecipati del museo “Choose the Piece”, “This land is Your Land” e “Strade”) sarà presentata sabato 19 dicembre alle 17 al terzo piano di Palazzo dei Musei. A presentare l’iniziativa sarà Cécile Kienge, partecipante in prima persona ai progetti precedenti e sostenitrice dell’impegno del Museo sui temi dell’integrazione attraverso la cultura. Seguiranno un brindisi augurale e il dono della pubblicazione a tutti i presenti.
La mostra propone uno sguardo da un’angolazione modenese su episodi e personaggi che ruotano attorno al controverso passato coloniale italiano, per poi ricongiungersi all’attualità attraverso le memorie di esperienze più recenti.
Nel percorso espositivo si susseguono figure di italiani e albanesi che rappresentano l’intreccio di relazioni fra i due paesi dal tramonto dell’impero ottomano, attraverso le due guerre e l’occupazione italiana, la dittatura di Enver Hoxha e il periodo post-comunista: geografi, archeologi, alti ufficiali e semplici soldati, architetti, cooperanti, imprenditori, artisti, migranti. Sono appunto le loro storie ad animare l’agenda.
Informazioni online (www.museicivici.modena.it).