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Mercoledì a Vignola si discute del Patto regionale per il Lavoro nell’Unione Terre di Castelli

Si parla del Patto regionale per il lavoro nell’incontro che Cgil-Cisl-Uil organizzano a Vignola mercoledì 25 novembre. L’iniziativa, intitolata “Il lavoro al centro” e aperta al pubblico, è in programma dalle ore 14:30 alle 17:30 nella sala Consiliare del Comune (via Bellucci, 1). Introduce il Coordinatore Cgil del distretto vignolese Giorgio Benincasa, a seguire gli interventi di Mauro Smeraldi presidente Unione Terre di castelli, Albano Dugoni portavoce Forum terzo Settore Modena, Elena Salda vice presidente Confindustria Modena, Alberto Zanetti segreteria provinciale Uil Modena-Reggio Emilia, Maurizio Piccinini referente Libera Modena e Alessandro Verri presidente Cna Unione Terre di Castelli. Le conclusioni sono affidate a Maurizio Brighenti coordinatore Cisl Vignola.
“L’incontro è l’occasione per provare ad avanzare proposte che declinino a livello dell’Unione Terre di Castelli le misure contenute nel Patto regionale per il lavoro firmato lo scorso 20 luglio tra sindacati, Regione Emilia-Romagna, rappresentanze datoriali e associazioni – spiegano Cgil-Cisl-Uil – È un Patto che consideriamo importante sia per il ruolo cruciale assegnato alla contrattazione con le parti sociali nell’elaborazione delle strategie per lo sviluppo e l’occupazione, sia perché mette il lavoro, stabile e di qualità, al centro delle politiche di investimento pubblico”.
Ricordiamo che il Patto per il lavoro si pone l’obbiettivo di creare 120.000 nuovi posti di lavoro e dimezzare la disoccupazione in regione (dall’attuale 9 al 4,5 per cento) entro la fine della legislatura. Questo potrà avvenire utilizzando quasi 15 miliardi di euro di investimenti pubblici in grado di innescare un nuovo sviluppo per creare valore aggiunto attraverso saperi e innovazione, promuovendo il welfare come leva per sostenere la crescita, per ridurre le diseguaglianze e favorire l’inclusione.
Tutto questo in una cornice di legalità e trasparenza, con il rispetto della “clausola sociale” nell’aggiudicazione di appalti pubblici e privati tutelando così i posti di lavoro in ogni cambio appalto.

















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