È aperta la caccia ai Lupi. La Fanton è ospite di Santa Croce nella sesta giornata di serie B1 (inizio alle 18). Nel palmares della squadra piacentina ci sono tre Coppe Italia, due conquistate in A2 e una nella categoria attuale. Alla guida l’ex giocatore gialloblù e della Nazionale Marco Bracci, che ha iniziato la carriera da allenatore proprio come vice dell’Italia.
«Sarà una partita molto importante – ammette Massimiliano Astolfi – perché loro sono una squadra blasonata. Per noi sarà un test per vedere dove possiamo arrivare alla fine del campionato».
Modena Est si presenta all’appuntamento con undici punti contro i sei dei biancorossi, sconfitti 3-1 a Ferrara nell’ultimo turno. I rossoneri, invece, hanno superato senza difficoltà Roma. «È stata la vittoria meno sofferta da tutto l’inizio del campionato», ammette l’alzatore.
Nonostante le quattro vittorie, per il regista si poteva fare meglio. «Speravo che non fossimo incappati nello scivolone contro Campagnola – spiega il giocatore, ricordando l’1-3 subito in casa – ma si sa che i derby sono partite molto delicate, in cui non sempre si vedono i veri valori in campo».
A proposito di ambiente, anche il Pala Parenti (2.500 posti a sedere) potrebbe essere un fattore. «Modena Est si presenta con il coltello tra i denti – garantisce Astolfi – ma l’unico elemento a nostro sfavore è che giocheremo in un palazzetto grande: non ci siamo abituati».
Tuttavia, si respira aria d’ottimismo in casa Fanton. «La squadra sta andando bene – riconosce l’alzatore – l’unica partita che abbiamo perso è stato per uno scivolone in ricezione. L’attacco e la difesa vanno anche meglio della passata stagione. Abbiamo un gruppo che inizia ad avere diversi anni alle spalle. C’è un buon affiatamento e si vede. In attacco non abbiamo niente da invidiare a nessuno».
Astolfi ne sa qualcosa, visto che “rischia” di essere l’alzatore con più punti a fine anno, tra servizi vincenti e attacchi di secondo tocco. «Ho sempre avuto questa predilezione – conclude il regista rossonero – se la ricezione me lo permette posso dare fastidio alla squadra avversaria. È come avere un attaccante in più».