“La notorietà del lambrusco ed il gradimento dei consumatori smuove appetiti nemmeno tanto celati, tant’è che adesso qualcuno cerca di far leva a livello europeo per togliere la protezione delle nostre bottiglie Doc, a partire dal Lambrusco: per questo ci opporremo con tutte le nostre forze a tutela dei nostri vini e dei nostri produttori, che tanto hanno investito per portare il lambrusco nel mondo”.
È il commento di Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, dopo le notizie delle pressioni che vengono fatte a livello comunitario per favorire la liberalizzazione dei vini che prendono nome dal vitigno.
Il problema non riguarda solo l’Italia per i vini protetti (da solo, il lambrusco rappresenta più di un milione di ettolitri), ma coinvolge anche altre nazioni.
“Dovremo fare un fronte comune per bloccare questo tentativo – spiega Fini – che a mio giudizio nasce dal fatto che Paesi competitori come la Spagna temono le nostre produzioni, peraltro molto apprezzate. E’ intuibile quindi che questo ‘assalto’ nasconda finalità commerciali da parte di potenziali competitori europei in campo vitivinicolo’.
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Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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