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Mafie: verso testo unico sulla legalità che armonizzi le leggi semplificando la normativa

“Un testo unico sul tema della legalità, per armonizzare le leggi esistenti, semplificando la normativa in materia”. Ad annunciarlo, in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, è l’assessore alle Politiche per la legalità, Massimo Mezzetti, che nel pomeriggio di oggi ha svolto una informativa sulle politiche regionali per la legalità.

L’esponente di Giunta ha confermato che “è in atto, in collaborazione con i servizi regionali e i settori interessati attivi sul territorio, il processo di armonizzazione della legislazione in materia. Partendo dalla disciplina sugli appalti, dal protocollo sulla legalità, fino alla legge sul contrasto al crimine organizzato e alla regolamentazione per autotrasporto e facchinaggio, si è voluto ampliare lo spazio di intervento. Vogliamo affiancare e sostenere chi è vittima di reati di mafia, in particolare per i reati di usura; programmare screening rigorosi per accertare eventuali collusioni tra attori attivi sul territorio e le organizzazioni criminali. In particolare- ha sottolineato Mezzetti-con la nuova legge verrà posto l’accento sull’assegnazione degli appalti pubblici e sulla salvaguardia dei lavoratori attivi in imprese interdette o confiscate”.

Il presidente Paruolo ha affrontato il tema della “trasparenza delle informazioni per contrastare le infiltrazione criminali nei settori produttivi”, sollecitando, inoltre, “maggiori controlli in tutti quegli ambiti appetibili alle mafie, come le associazioni e i partiti politici”.

Giuseppe Boschini (Pd) ha richiesto, sempre sul tema della trasparenza, “l’attuazione di strumenti idonei a contrastare le infiltrazioni nella gestione degli appalti”, anche “attraverso il supporto dell’Osservatorio degli appalti”. Massimo Iotti (Pd), sul tema appalti, ha sollevato il problema dei subappalti e dell’applicazione del criterio del massimo ribasso, rilevando che “queste distorsioni sono favorite dal quadro normativo” e proponendo “la riduzione delle stazioni appaltanti”, rendendo inoltre “più chiare le loro competenze”; il consigliere ha chiesto infine “l’istituzione di un albo dei componenti delle commissioni” aggiudicatrici. Katia Tarasconi (Pd), ricollegandosi agli interventi dei colleghi, ha chiesto “l’applicazione di standard condivisi nella gestione dei subappalti”, sollevando inoltre “il problema del gioco d’azzardo e le responsabilità dei sindaci”: per la consigliera, “occorrerebbero regole uguali per tutti”. Valentina Ravaioli (Pd) è intervenuta sul tema dell’illegalità nel settore dell’agricoltura, mentre Giorgio Pruccoli (Pd) ha parlato delle “infiltrazioni nel settore alberghiero e in generale turistico della nostra regione”, indicando come possibile risposta allo sfruttamento di manodopera la “creazione di nuovi posti di lavoro”. Barbara Lori (Pd) ha chiesto un “monitoraggio costante per contrastare la nascita di false cooperative e lo sfruttamento lavorativo”. Manuela Rontini (Pd) ha parlato della “necessita di velocizzare le informazioni, di interesse dei Comuni, sui beni confiscati alle mafie”.

Giulia Gibertoni (M5s) ha chiesto di “promuovere in regione principi etici nei comportamenti aziendali, incentivando il rating di legalità”.

Tommaso Foti (Fdi-An), nel ricordare che “la Regione non ha facoltà di intervenire sul codice degli appalti”, ha voluto sottolineare che “le leggi possono migliorare la qualità dei provvedimenti, renderli più trasparenti, ma non combattere la corruzione”. “Il pubblico- ha aggiunto- non si preoccupa di monitorare e prevenire ma solo inaugurare le opere”, ricordando infine che “a Reggio Emilia erano dieci anni che si sapeva cosa stava accadendo: le spartizioni con le cooperative”.

Infine, Marco Pettazzoni (Ln) ha parlato delle “carenze presenti nel sistema delle white list, collegate ai subappalti”; per il consigliere sarebbe necessario, in fase di affidamento dei lavori, “tenere conto della capacità produttiva delle imprese”.

Al termine della seduta, l’assessore Mezzetti ha riferito che la Giunta sta lavorando per “rafforzare i criteri collaterali a quello che può essere l’effetto del massimo ribasso”. Ha poi comunicato che “è allo studio l’attuazione di un modello di rating di legalità da applicare anche alle piccole e medie imprese, preponderanti nella nostra regione”. Sulle stazioni appaltanti ha dichiarato che “è al vaglio una progetto per la loro riduzione”. Infine, sulla confisca dei beni alle mafie, ha riferito della “necessità di velocizzare le assegnazioni”.

















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