Si arricchisce di gravi particolari la vicenda che ha tenuto banco lungo le piste ciclabile del comune di San Polo d’Enza. Le minuziose indagini svolte dai carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza hanno consentito di porre luce su un quadro indiziario di ben lunga più grave e circostanziato. Le bramose voglie dell’indagato si sono addirittura spinte sino all’accanimento nei confronti della stessa vittima più volte sottoposta alle attenzioni del minore molestatore, anche i giorni successivi al ben noto palpeggiamento. Una delle vittime, infatti, dopo essere stata immobilizzata per i polsi è stata costretta a cedere la propria utenza telefonica, attraverso al quale è diventata vittima di continui e molesti tentativi di approccio del ragazzo, in una sorta di vera e propria ossessione.
Il timore che la pendenza del procedimento penale già instaurato a carico dell’autore di tali gravi fatti, non fosse sufficiente a tutelare l’integrità delle potenziali ed ulteriori vittime, ha indotto il competente Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura dei minori di Bologna, ad emettere una apposita ordinanza restrittiva a carico del 17enne. Trattasi di un mirato provvedimento cautelare avente la duplice finalità: da una parte quella di garantire la tutela della collettività rispetto a tali fattispecie criminose e dall’altra quella di garantire il recupero sociale del minore rispetto alla devianza comportamentale dimostrata, e ciò attraverso il mirato e coattivo collocamento in comunità.
Dopo che ieri i Carabinieri di San Polo d’Enza hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo in questione, oggi finalmente le piste ciclabili del comune di San Polo d’Enza possono continuare ad essere percorse in serenità da tutti ed in particolare proprio da quelle giovani podiste “svegliatesi” a quanto pare da quello che era diventato il loro più terribile incubo.