Un aiuto straordinario dalla Regione per i campi profughi Saharawi di Tindouf, nel deserto algerino, dove un’alluvione si è abbattuta nell’ultima settimana di ottobre distruggendo le case di mattoni di sabbia e le tende. Ma anche interventi per migliorare la salute delle persone e garantire l’accesso ai farmaci essenziali, per prevenire l’insorgenza delle epatiti virali e la comparsa della calcolosi renale in età pediatrica tra la popolazione Saharawi rifugiata in Algeria.
Questi i temi al centro dell’incontro avvenuto oggi in Regione tra la vicepresidente Elisabetta Gualmini – che ha anche la delega alla cooperazione internazionale – e il ministro della Salute della Repubblica Araba Saharawi Democratica Mohamed Lamin Deddi, accompagnato dal rettore dell’Università di Tifariti Hamudi Jatari.
“Da sempre l’Emilia-Romagna intrattiene rapporti umanitari con i Saharawi, sostenendo i profughi e ospitando qui bambini e ragazzi tutte le estati” ha ricordato Gualmini. “Grazie all’impegno del presidente Bonaccini, stiamo per varare un aiuto straordinario di 31mila euro per far fronte ai danni ingenti causati dalla recente alluvione”.
Alimenti, indumenti, farmaci, materiale chimico necessario alla sanificazione delle fosse biologiche: come contributo ulteriore all’emergenza umanitaria causata dalle alluvioni, la Regione Emilia-Romagna, in accordo con il Tavolo Paese Saharawi e con le associazioni di solidarietà della Regione Toscana, sta coordinando l’invio di 11 tonnellate di aiuti, già stoccati al magazzino di Reggio Emilia, con un aereo cargo in partenza da Pisa entro le prossime settimane e diretto a Tindouf. Il costo del trasporto sarà a carico del ministero della Difesa, mentre l’associazione modenese Kabara Lagdaf si accollerà quello di raccolta e trasferimento a Pisa.
“Le politiche di cooperazione e sviluppo – ha sottolineato durante l’incontro Gualmini – sono al centro dell’agenda politica regionale, in una fase peraltro di grandi trasformazioni globali. Proprio all’inizio dell’anno prossimo, approveremo il nuovo Piano triennale per la Cooperazione e le Relazioni internazionali, cercando di affrontare con un nuovo approccio tutte le sfide che riguardano la politica estera regionale”.
Per la Regione Emilia-Romagna, la cooperazione a favore dei profughi Saharawi è rivolta principalmente al sostegno del sistema sanitario; gli interventi riguardano soprattutto il settore materno-infantile (con il “trasferimento” di competenze professionali a medici e operatori sanitari Saharawi), l’acquisto di attrezzature sanitarie, la produzione in loco di farmaci, l’invio di medicine per i bambini, gli interventi di ristrutturazione delle strutture di base e la formazione ai funzionari del ministero della Salute.
Nella foto il presidente Bonaccini, la vicepresidente Gualmini e la delegazione Saharawi