“La firma del nuovo Protocollo di legalità fra Comune di Reggio Emilia e Prefettura per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dell’edilizia privata e dell’urbanistica – la sottoscrizione dell’atto avverrà domani – è un approdo positivo per l’Amministrazione, rispetto al quale vogliamo ringraziare in primo luogo il dottor Raffaele Ruberto e tutti gli uffici della Prefettura, che assieme a quelli comunali hanno collaborato fattivamente affinché si giungesse a compiere significativi passi in avanti su un terreno che è per noi prioritario: quello della lotta e del contrasto in campo amministrativo all’azione delle mafie – dichiarano Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e Alex Pratissoli, assessore alla Rigenerazione urbana -.
“In tempi di sforzi della pubblica amministrazione per lo sveltimento del processo amministrativo, e di sburocratizzazione delle pratiche, riteniamo che l’idea di uscire da un quadro multiforme e non sempre unitario in termini di white list a livello provinciale – trovando uno strumento valido per tutti su questo piano – possa e debba costituire l’inizio di un percorso che porti le associazioni di categoria e le ditte intenzionate a lavorare a Reggio ad aderire. Una delle difficoltà maggiori che si riscontravano in passato era proprio l’incertezza su dove attingere le certificazioni di regolarità sul piano della legalità. L’aver individuato una strada chiara ed efficace potrà, negli anni a venire, andare incontro proprio ai tantissimi soggetti che operano rispettosi della legge e che chiedono tempi certi per poter pianificare i propri interventi.
Nondimeno ha un significato altissimo, dal punto di vista dell’amministrazione pubblica, il fatto che d’ora in poi le informative antimafia verranno prodotte prima della sottoscrizione di accordi e convenzioni urbanistiche. Si sentiva realmente la necessità di invertire una prassi, purtroppo di carattere nazionale, che lasciava le pubbliche amministrazioni senza difese, nel momento in cui queste informative giungevano a valle del processo, o nel corso dell’iter. L’aver anticipato il tutto ha lo scopo di irrobustire le misure atte a scoraggiare l’infiltrazione dell’economia criminale nei settori dell’urbanistica e dell’edilizia privata.
La sfida che abbiamo davanti tuttavia impone anche che ci sia la consapevolezza che alcune forme di controlli – una più completa capacità di produrre documenti e atti che certifichino l’estraneità a dinamiche malavitose delle aziende, che vogliono lavorare a Reggio – non venga vissuta come un rallentamento dei processi, ma come una buona pratica, che serve a tutta l’economia legale reggiana e che permetterà all’intero sistema di trarre benefici importanti.
La decisione di allargare a tipologie nuove e diverse di interventi in campo edilizio e urbanistico la verifica tramite l’informativa antimafia, il fatto che il protocollo con la Prefettura preveda la comunicazione antimafia anche per Permessi di costruire al di sotto dei 70mila euro e che controlli puntuali verranno avviati su una parte rilevante delle ristrutturazioni, con una serie di azioni a campione su un 20% delle Scia, sono a nostro parere la dimostrazione che si fa sul serio, che non ci si può accontentare.
Il contrasto alle mafie costa anche fatica, ma è uno sforzo che vale la pena compiere, sempre. Così è, a nostro parere, per tutti: per le istituzioni pubbliche, per i soggetti dell’economia, per il mondo dell’associazionismo e del volontariato, della società civile, della scuola e degli ambiti formativi. Solo un’alleanza a 360 gradi su queste posizioni potrà permetterci di conseguire risultati concreti e di infliggere ai sodalizi criminali sconfitte che avranno l’esito di rendere questi territori inospitali per l’insediamento delle mafie”.