Da alcuni mesi l’azienda Caprari sta portando avanti un confronto serrato con le organizzazioni sindacali in merito al rinnovo del contratto aziendale. Al momento le parti si trovano su posizioni ancora distanti e l’azienda subisce un nutrito pacchetto di scioperi. E’ ovvio che questa conflittualità non favorisce per nulla la competitività di un’impresa che ha sempre cercato il dialogo.
Per Caprari competitività significa innovazione continua e investimenti. Vuole dire capacità di stare sui mercati internazionali e, possibilmente, conquistarne di nuovi. Ma vuole dire anche relazioni corrette ed efficaci con le maestranze tutte e con le rappresentanze sindacali.
In questi ultimi mesi sui principali mezzi di informazione locale sono apparsi numerosi articoli fuorvianti, con toni piuttosto trionfalistici sull’esito positivo degli scioperi effettuati.
“A questo proposito” – afferma l’amministratore delegato Alberto Caprari – “riteniamo opportuno precisare che le 14 ore di sciopero complessivamente effettuate da settembre a oggi per il rinnovo del contratto aziendale, hanno registrato la partecipazione effettiva solo di un terzo dei dipendenti, contrariamente a quanto da mesi viene diffuso.
Queste adesioni, pertanto, sono espressione di una netta minoranza, che non interpreta il sentimento e la posizione della maggior parte dei nostri dipendenti: la volontà della stragrande maggioranza della nostra qualificata forza lavoro è ad oggi infatti completamente ignorata.
In ogni caso noi continuiamo a lavorare affinché questa situazione di conflittualità possa trovare una ragionevole soluzione. Confidiamo nella disponibilità della controparte sindacale a ricercare soluzioni condivise da tutti, che consentano all’azienda e ai suoi collaboratori di ritrovare la serenità e la tranquillità necessarie”.