Presidio di protesta domani – mercoledì 11 novembre – davanti alla sede dell’Azienda Usl di Modena in via S. Giovanni del Cantone. Si svolge dalle 10.30 alle 12.30 per iniziativa dei sindacati Fp-Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil Fpl, Nursind, Fials, Fsi e la maggioranza delle rsu, che protestano contro l’attuale organizzazione del lavoro, gli orari di lavoro e il piano delle assunzioni per il 2015. «È da tempo che denunciamo l’insoddisfacente confronto con l’Ausl sui carichi di lavoro degli operatori – affermano i sindacati – Basti pensare che da gennaio ad agosto di quest’anno sono state richieste ed effettuate 300 mila ore di straordinario, che corrispondono al lavoro ordinario annuale di 200 operatori. Dopo una campagna di assemblee con i lavoratori, abbiamo deciso di presentare all’Ausl una proposta operativa che affronta i temi sopra citati con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, perché solo così può migliorare anche il servizio offerto ai cittadini». A sostegno di queste affermazioni i sindacati presentano alcuni dati. Nel 2015, tra pensionamenti e dimissioni l’Ausl perde 178 unità, di cui 50 tra la dirigenza medica e non medica e 128 unità tra infermieri, ostetriche, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, operatori socio-sanitari, educatori, personale amministrativo. Di questi 178, 27 posti (personale amministrativo) non saranno sostituiti. Altri 101 posti saranno coperti con assunzioni a tempo determinato, mentre saranno complessivamente solo venti le assunzioni di personale sanitario e tecnico a tempo indeterminato: 14 infermieri, tre tecnici della prevenzione, due radiologia e uno della riabilitazione psichiatrica. «È del tutto evidente – continuano Fp-Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil Fpl, Nursind, Fials, Fsi e la maggioranza delle rsu – che sostituire soltanto il 25 per cento del personale oggi non è più sopportabile, ancora di più vista l’imminente entrata in vigore della legge 161/2014 che, proprio per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, prescrive almeno undici ore di riposo tra un turno di lavoro e l’altro. Abbiamo detto all’Azienda che, a fronte di questo cambiamento normativo, l’attuale dotazione organica non è sufficiente a garantire la quantità e qualità dei servizi oggi erogati alla cittadinanza. È arrivato il momento di cambiare strada». I sindacati sollevano anche il problema del precariato: oggi in Azienda Usl di Modena sono 270 i lavoratori precari, alcuni dei quali attendono da anni di essere stabilizzati, pur rappresentando un patrimonio di professionalità, competenze ed esperienza. Un altro problema riguarda il salario degli operatori, che dovrebbe essere garantito in modo stabile e a parità di lavoro svolto.
«Senza l’eccessivo ricorso allo straordinario, oggi lo stipendio degli operatori del comparto (i “non medici”) non permetterebbe di superare la terza settimana del mese – sottolineano i sindacati – Tra l’altro, come tutti gli altri dipendenti pubblici, anche quelli della sanità aspettano da sette anni il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, per il quale la legge di Stabilità 2016 prevede un aumento di 7 euro lordi al mese». Per tutti questi motivi Fp-Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil Fpl, Nursind, Fials, Fsi e la maggioranza delle rsu hanno deciso di presidiare domattina la sede della direzione generale Ausl.