Sono iniziati i lavori di recupero dell’area verde pubblica antistante il Municipio di San Martino in Rio, lavori, che in questa prima fase, riporteranno i “giardini storici” al loro splendore. La ricerca progettuale dell’architetto Mauro Severi (con approvazione della Soprintendenza), coordinata dagli uffici tecnici comunali, rivolge particolare attenzione ai caratteri e alla peculiarità del luogo, con l’obiettivo di recuperare l’identità di questo spazio urbano.
I giardini, armoniosamente inseriti tra i fabbricati del centro storico, uno dei parcheggi della Rocca estense e il Palazzo del Comune, sviluppano le geometrie del classico “giardino all’italiana” con percorsi nel verde e giochi d’acqua nella fontana.
Proprio la fontana, rispristinata con la “foca” allocata nel suo sito storico (al centro del giardino), è vissuta dalla popolazione sammartinese come “monumento” ricco di suggestioni, soprattutto per le generazioni degli anni passati che in questi giardini hanno trascorso tanta parte di tempo libero e, forse, di “romantici” incontri giovanili.
La foca, dopo un periodo di assenza dal suo sito (scomparsa dal 2012, poiché nella sua forma scultorea si presentava in condizioni precarie e non più stabile sul manufatto di cemento, è stata ripulita), ritorna quindi alla sua “casa originaria” e si riappropria del suo significato simbolico per tutta la cittadinanza, arricchendo l’arredo dei giardini (assieme a verde, panchine e luci).
L’intervento, importante per l’Amministrazione comunale, comporta un investimento di 42.000 euro. Il recupero di questo spazio, proprio per la sua visibilità, crea un nuovo equilibrio nei percorsi urbani e nuove possibilità di incontro e di vivibilità comune.
La storia di questi giardini e della foca che abbellisce la fontana risale all’inizio degli anni Cinquanta, scegliendo di realizzare gli attuali giardini all’italiana pieni di rose e fiori con al centro la foca, con la fontana che in seguito fu riempita di pesci rossi, di luci multicolori e di freschi zampilli. La fontana venne letteralmente adottata dalla guardia municipale (Leo Zaniboni) la quale, fin che restò in servizio, ne curò il costante abbellimento e funzionamento mentre il segretario comunale (Nicola Desiderio) seguiva personalmente l’acquisto delle rose e delle piante per i giardini.
Sino a circa la metà degli anni ottanta i giardini, le siepi, gli arbusti, le decine di rose fiorite erano il bel biglietto da visita del paese e l’elegante contorno all’entrata alla sede municipale mentre la foca ha rappresentato per alcune generazioni di bambini un luogo della fantasia (era un’animale strano e non usuale per il territorio), il luogo della solidarietà e della bontà (si andava a dar da mangiare ai pesci con il pane vecchio rimasto a casa), il luogo dello stupore (le luci che tingevano il balletto dell’acqua che usciva dai getti laterali e dalla bocca dell’animale).