“Comprendiamo molto bene che l’ipotesi di unione dei licei classici Muratori e San Carlo solleva dubbi e preoccupazioni. Ogni liceo ha una storia e un’identità, che sono anch’esse un valore, ma di fronte al rischio del declino non ci si può semplicemente ritirare in un angolo a coltivare il passato: bisogna trovare le vie per rinnovare le tradizioni e le peculiarità nel nuovo contesto e non stancarsi mai di innovare, mettendo realmente a frutto la passione, la competenza e la creatività”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli concludendo la comunicazione sulle prospettive di rivitalizzazione dei due istituti effettuata nel Consiglio comunale di giovedì 5 novembre.
“Se in passato il Muratori e il San Carlo si sono relazionati sul piano di una fertile competizione ha proseguito il sindaco – ora è il momento di passare, con coraggio e fiducia reciproca, a un fase di proficua collaborazione per superare la situazione di sofferenza in cui entrambi gli istituti si trovano, a causa del numero molto contenuto degli iscritti, e proporre un’offerta formativa forte, in grado di rilanciare un indirizzo di studi, come quello classico, che è parte integrante della storia di Modena, tanto più alla luce delle opportunità offerte dalla riforma della Buona scuola”.
In quest’anno scolastico i due licei classici cittadini, come ha spiegato Muzzarelli, hanno tre prime ognuno, con un totale attuale di 369 iscritti al Muratori e 360 al San Carlo e una previsione futura di un totale di 15 classi per ciascun istituto. Sono numeri che testimoniano la situazione di forte sofferenza, analoga anche a livello provinciale (dove gli iscritti al classico sono il 9 per cento dei liceali, contro il 14 per cento dell’anno scolastico 2009/2010) e nazionale. A partire dall’entrata in vigore della riforma Gelmini, l’indirizzo classico ha registrato un calo costante delle iscrizioni, dovuto anche al fatto che con i nuovi ordinamenti sono state cancellate le sperimentazioni. Il classico ha accentuato quindi le proprie caratteristiche di percorso di studi tradizionale, con una penalizzazione per quanto riguarda le competenze matematico-scientifiche.
“La nuova legge della Buona Scuola – ha specificato il sindaco – presume che solo le scuole con una progettualità forte, una componente docente stabile e un adeguato numero di studenti siano in grado di dare prospettiva all’offerta formativa che propongono: le attribuzioni di organico potenziato, da destinare per esempio a progetti di alternanza, recupero, orientamento, così come la dotazione di risorse finanziarie sono maggiori per le scuole più grandi. La proposta di unione delle due scuole in una, che si potrà chiamare Muratori San Carlo, in rigoroso ordine alfabetico, non nasce quindi da esigenze di razionalizzazione degli spazi, gli studenti infatti continueranno a frequentare negli stessi edifici e con gli stessi insegnanti, ma dalla scelta di rilanciare la proposta formativa dell’indirizzo classico. Da qui anche la decisione di non accorpare il San Carlo al Tassoni o al Wiligelmo, perché dove il classico è stato affiancato allo scientifico, come a Sassuolo o a Vignola, l’indirizzo classico si trova in situazione di grande sofferenza”.
Muzzarelli ha poi annunciato che, dopo la prima riunione di lunedì 26 ottobre, venerdì 6 novembre, è in programma un incontro, richiesto dalle due scuole, per discutere, insieme alla dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale e ai collegi docenti dei due istituti, di riorganizzazione e potenziamento dell’offerta formativa dell’istruzione liceale classica nella città di Modena. “Purtroppo – ha sottolineato il sindaco – ci muoviamo in tempi stretti. La Regione chiede che gli atti di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa siano trasmessi entro il 30 novembre. In questa data è appunto previsto il Consiglio provinciale che dovrà deliberare la proposta, che dovrà essere accompagnata dal parere obbligatorio, ma non vincolante, del Consiglio di istituto, di quello, tecnico, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, e dei pareri della Conferenza provinciale di coordinamento e della Commissione di concertazione, che saranno convocate il 26 novembre.