Un inseguimento a folli velocità dai contorni assolutamente “meritevoli” dei dovuti approfondimenti investigativi. E’ infatti assoluta intenzione dei Carabinieri delle Stazioni di Cadelbosco Sopra, che conducono le indagini unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Guastalla, di dare tutte le risposte ai dovuti interrogativi circa la presenza nel reggiano dei 3 sconosciuti, che si aggiravano nottetempo nei pressi di vile e case isolate, datisi alla fuga a piedi dopo essere stati costretti ad abbandonare il furgone rubato in loro uso carico di refurtiva. Nella more che le indagini facciano il loro corso, il dato oggettivo è costituito dal recupero operato dai Carabinieri di una un furgone Fiat Doblò rubato il 2 ottobre scorso a Poviglio, con a bordo il kit del perfetto ladro (piede di porco e cacciaviti) ma anche un ingente partita di vini, oltre 500 bottiglie di vino, che attendono in caserma di essere restituite ai derubati che al riguardo non risultano averne denunciato il furto a Cadelbosco Sopra.
L’origine dei fatti l’altra notte intorno alle 2,30 quando una pattuglia dei carabinieri di Cadelbosco Sopra, impegnata nell’attività di controllo, in località Villa Seta, in prossimità di ville e quartieri residenziali, intercettavano un Fiat Doblò con 3 persone, il cui conducente alla vista della pattuglia accelerava dando vita ad un concitato inseguimento a folli velocità che dopo vari chilometri induceva i ladri, tallonati dai Carabinieri, ad abbandonare il mezzo fuggendo per i campi e riuscendo a dileguarsi agevolati dal buio della notte. E mentre nella zona, anche a cavallo con il capoluogo reggiano, veniva scatenata una serrata caccia ai 3 malviventi visti fuggire dai carabinieri, i militari nel furgone, risultato rubato a Poviglio lo scorso 2 ottobre, rinvenivano il kit del perfetto ladro che veniva sequestrato per le ulteriori indagini unitamente a oltre 500 bottiglie di vino la cui provenienza furtiva è in corso d’accertamento. Oltre all’ipotesi di ricettazione per il furgone rubato in possesso ai 3 fuggitivi sugli stessi convergono le indagini per cercare di chiarire i motivi del possesso di quanto rinvenuto all’interno dell’auto nell’ipotesi che siano bei trafugati durante raid nelle abitazioni. Ecco perché è necessaria la loro identificazione che potrebbe avvenire anche grazie alla scesa in campo dei RIS di Parma. Sull’autovettura e sul materiale sequestrato i carabinieri hanno proceduto ai dovuti rilievi per cercare di trovare anche in sede scientifica una svolta investigativa avendo gli operanti proceduto all’esaltazione delle impronte digitali che verranno inviate appunto al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.