Oggi a Bologna l’Assemblea Congressuale di Confartigianato Emilia Romagna ha confermato la fiducia nel Presidente uscente Marco Granelli, nuovamente eletto alla guida dell’associazione per i prossimi quattro anni.
“E’ un onore continuare a rappresentare le esigenze di artigiani e piccole e medie imprese anche nel prossimo quadriennio – commenta con gioia Marco Granelli – è la dimostrazione che quanto fatto nel mio primo mandato è andato nella giusta direzione ed è uno stimolo a fare ancora meglio. Proprio in questa assemblea abbiamo avuto modo di fare il punto della situazione e molto resta da fare per sostenere un comparto, quello artigiano e delle Pmi, che ha risentito pesantemente delle difficili congiunture economiche degli ultimi anni. I sette anni di recessione hanno reso ancora più difficile rimanere sul mercato a causa il calo degli ordini e del fatturato legati alla contrazione della domanda interna e alla quota ancora debole di propensione all’export. Il quadro generale si è poi aggravato, specie nel manifatturiero, per le numerose imprese di sub-fornitura colpite dalla crisi di medie e grandi aziende, per le difficoltà di accesso al credito, per i costi dell’energia, la pressione fiscale, i tempi di pagamento e la burocrazia”.
“In questo quadro – prosegue Marco Granelli – l’accesso al credito per l’artigianato e le piccole imprese ha accentuato criticità storiche anche per l’applicazione di nuove normative sulla vigilanza bancaria (Basilea3) e per il deterioramento della qualità dei finanziamenti con livelli record di insolvenze. Per risolvere queste criticità occorre rilanciare un’efficace politica pubblica della Garanzia per facilitare l’accesso al credito delle Pmi, costruendo una forte integrazione tra Fondi pubblici (in primis il Fondo Centrale di Garanzia) e il sistema dei Confidi, valorizzandone i fattori distintivi della mutualità e sussidiarietà”.
“Per quanto riguarda la legislazione regionale ricordiamo che l’istituzione che ha sede in via Aldo Moro ha competenza specifica in materia, si può e si deve fare di più. Pur plaudendo al Patto per lo Sviluppo firmato recentemente con il Presidente Bonacini chiediamo che si faccia di più, prendendo spunto anche dalla Legge della Regione Lombardia ‘Manifattura 4.0’ che ha messo in campo risorse regionali, nazionali ed europee sino ad arrivare alla cifra di 580 milioni di euro in 7 anni per: innovazione tecnologica, ricerca, semplificazione amministrativa e fiscale, nuovi strumenti per il credito, internazionalizzazione, integrazione tra formazione professionale, ricerca e lavoro artigiano, senza dimenticare il collegamento tra università, centri di ricerca e imprese”.