Sono dieci gli istituti comprensivi su cui si basa la proposta di riorganizzazione della rete scolastica a Modena. Ciascuno Istituto comprenderà scuole primarie, secondarie di primo grado e d’infanzia (tenendo conto delle comunali nel caso mancassero quelle statali) per garantire a ogni alunno la continuità tra i diversi gradi scolastici: uno dei cardini della normativa nazionale.
Prevista nel Piano per una buona scuola a Modena “Educare insieme” il tema vede da tempo impegnato un gruppo che comprende dirigenti scolastici e del settore Istruzione del Comune, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale. Della riorganizzazione, che riguarda la rete scolastica statale ma è di competenza comunale e su cui a novembre dovrà esprimersi il Consiglio, si è discusso anche in Commissione consiliare la settimana scorsa. In questi giorni è partito il percorso per condividere con docenti, famiglie, parti sociali e Quartieri l’ipotesi concreta elaborata dal gruppo di lavoro. A riguardo ogni Consiglio d’Istituto dovrà quindi esprimere il proprio parere, pur non vincolante, mentre l’Ufficio scolastico regionale si è già impegnato a mettere a disposizione il personale operativo che accompagnerà le scuole nel passaggio verso i Comprensivi.
Il sistema degli Istituti comprensivi è già ampiamente adottato a livello nazionale e regionale. E consentirà, anche agli alunni di Modena di frequentare dall’inizio della scuola dell’obbligo fino al termine delle secondarie di primo grado, cioè per almeno otto anni, che possono arrivare a 11 con la scuola d’infanzia, lo stesso comprensivo, mantenendo quindi i medesimi punti di riferimento in termini di dirigente, figure amministrative e gruppo docente. L’obiettivo principale è garantire la continuità didattica ma le ricadute positive sono anche in termini di orientamento e prevenzione dell’abbandono scolastico, ancor maggiori nel caso di alunni in condizioni di disagio o fragilità.
Inoltre, il nuovo sistema di assegnazione alle scuole sarà organizzato su base territoriale seguendo gli stradari delle primarie e il passaggio alla secondaria avverrà, su scelta della famiglia, ma in modo pressoché automatico, mentre allo stato attuale le scuole secondarie utilizzano stradari diversi.
“Gli Istituti comprensivi sono ormai una realtà nel resto della regione e del paese – spiega l’assessore alla Scuola del Comune di Modena, Gianpietro Cavazza -Abbiamo quindi accelerato il processo di riorganizzazione a un anno dall’avvio dell’esperienza di tre soli Istituti comprensivi, che cercheremo comunque di valorizzare, per passare direttamente in tutte le scuole a una modalità unificata di assegnazione, evitando le difficoltà e le disparità di trattamento che avrebbe generato una situazione ibrida. Dall’altra parte – continua Cavazza – l’obiettivo di arrivare a una rete scolastica organica composta da Istituti comprensivi omogenei richiede di mettere mano a tutta la riorganizzazione in un’ottica globale. Per questo la nuova proposta non riguarda solo singole zone o scuole ma tiene conto di tutta la rete scolastica cittadina e potrà rivedere anche certe scelte compiute in fase sperimentale. Sappiamo che questo potrebbe creare qualche disagio nelle scuole coinvolte, ma siamo convinti che attraverso il confronto riusciremo a condividere una soluzione che risponde a un disegno complessivo di cui beneficerà l’intera città”.
Due i vincoli a cui presta particolare attenzione la proposta di riorganizzazione. Innanzitutto, la collocazione geografica, le caratteristiche funzionali e le dimensioni degli edifici scolastici disponibili o di cui si è sicuri di poter disporre. In secondo luogo, la proposta tiene conto della situazione attuale dei minori residenti nella fascia d’età da 6 a 14 anni e degli alunni iscritti, prestando attenzione anche alle previsioni demografiche che indicano per il prossimo decennio un calo degli alunni della primaria. “Certo – aggiunge Cavazza – la rete non può essere vista come un quadro statico, bensì suscettibile di piccole variazioni in relazione all’andamento di questi fattori”.