Sono oltre 250 i convenuti da ogni parte del mondo per partecipare al Congresso nazionale e internazionale sui Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) che si svolge a Reggio Emilia da oggi fino a sabato. Un dibattito tra centri ospedalieri che guarda a una prospettiva di respiro mondiale sul miglioramento della qualità delle cure e l’ottimizzazione delle risorse a disposizione delle organizzazioni sanitarie. Il giudizio finale valuterà, oltre che l’efficacia delle cure, la sicurezza e il gradimento dei pazienti.
Ad aprire i lavori della prima giornata è stata, questa mattina, Antonella Messori, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova. Da domani, 30 ottobre, con il saluto di apertura del direttore sanitario Giorgio Mazzi, presente il direttore scientifico ad interim Massimo Costantini, inizieranno le sessioni internazionali.
L’evento, organizzato da Santa Maria Nuova ed Epa (European Pathway Association) con il patrocinio del Servizio sanitario regionale e della Fiaso, (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), si inserisce nelle celebrazioni dei 50 anni della sede ospedaliera e ha l’obiettivo di confrontare le rispettive esperienze per aggiornare la pratica clinica e i modelli organizzativi.
L’Arcispedale da anni si impegna sui Pdta intesi come interventi complessi volti a prendere decisioni e organizzare in modo condiviso e sequenziale l’assistenza al paziente in un intervallo di tempo preciso, dalla diagnosi alla terapia al follow up. Il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura (IRCCS) in Modelli Assistenziali (oltre che in Tecnologie Avanzate) fa riferimento allo sviluppo organizzativo sul percorso del paziente. Sono cinque gli elementi base di un percorso: l’esistenza di un gruppo multidisciplinare di professionisti per la discussione dei casi clinici; il costante utilizzo delle evidenze scientifiche disponibili; la valutazione del percorso attraverso la misurazione di aspetti importanti per la gestione del paziente; la realizzazione di azioni di miglioramento a fronte di eventuali scostamenti rispetto a standard di qualità prefissati; la predisposizione di materiale informativo/educativo ad hoc in riferimento alla patologia oggetto del Pdta.
A oggi (dato 2014) nell’ospedale di Reggio Emilia sono stati costituiti Pdta orientati alla gestione del paziente sia oncologico (patologia mammaria, tiroidea, polmonare, del melanoma e del linfoma) che non oncologico (paziente anziano con frattura femore o nato pretermine). Grande attenzione è stata dedicata, inoltre, alla messa a punto di percorsi per il paziente con tumore ovarico, prostatico, del colon-retto, con glioma o con piede diabetico. In accordo con l’Azienda Usl di Reggio Emilia sono stati impostati percorsi interaziendali per casi clinici che hanno riguardato il carcinoma mammario, del polmone, del colon-retto, della prostata e dell’ovaio. Sempre nel 2014 è stata avviata una collaborazione con il Registro Tumori Provinciale interaziendale per la presentazione dei dati epidemiologici (incidenza, mortalità, sopravvivenza) delle patologie tumorali.