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Processo “Aemilia”: Cgil Cisl e Uil Emilia Romagna si costituiscono parte civile per sconfiggere le mafie

E’ fissata per la giornata di domani, mercoledì 28 ottobre 2015, la prima udienza del processo “Aemilia”. Si tratta del più grande processo contro le mafie mai svolto nel nord Italia, scaturito da un’importante inchiesta che ha disvelato il forte radicamento assunto da una organizzazione ‘ndranghetista, molto ramificata nel territorio emiliano.
Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna, insieme ad alcune strutture dei territori interessati dai fatti criminosi, si costituiranno Parte Civile nel processo.
E’ precisa convinzione di queste Organizzazioni sindacali che quanto accaduto vada combattuto nelle aule giudiziarie con la massima determinazione possibile, allo scopo di cancellare la presenza di questa consorteria criminale dal tessuto economico della regione.
Sono stati violati diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori che operavano nelle imprese coinvolte nei fatti contestati, sono state stravolte le regole del mercato del lavoro, si è agito da parte di costoro con la minaccia, la violenza e la ritorsione, colpendo diritti e determinando condizioni di lavoro inaccettabili, imponendo il “metodo mafioso” alle relazioni economiche e del lavoro.
Sono stati lesi principi e valori di riferimento nell’azione del sindacalismo confederale, in primo luogo il fatto che la tutela dei diritti sociali e del lavoro richiede un contesto di piena affermazione della legalità.
E’ stato ferito un territorio, una regione, che in questi anni ha visto protagoniste le Istituzioni, le Organizzazioni sindacali, il mondo associativo, l’insieme della società civile, nell’azione finalizzata ad impedire la penetrazione della criminalità organizzata nell’economia legale. Sono numerosi gli atti negoziali, i protocolli, il sostegno all’azione legislativa, le ripetute denunce delle Organizzazioni dei lavoratori, che testimoniano questo.
Ma ciò non è bastato. Purtroppo non ha impedito che accadessero fatti e si determinassero situazioni aberranti come quelle scaturite dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Il processo alla ‘ndrangheta che ha messo radici in Emilia Romagna deve perciò servire a questo: condannare i responsabili di questi gravissimi fatti, impedire che agiscano ancora, sradicare questo sodalizio criminale, riaffermare i diritti dei lavoratori. Ma, nel contempo, dare senso compiuto e forza all’affermazione della legalità economica e nel lavoro, affinché non risulti vano ciò che è stato fatto dai tanti soggetti che si sono impegnati in questa direzione in questi anni.
Cgil Cisl e Uil hanno scelto di costituirsi Parte Civile, insieme ad altre associazioni ed espressioni della società civile, per ribadire con fermezza e determinazione la volontà di sconfiggere le mafie.

















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