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“Open day del gusto” oltre mille persone domenica a Villa Smeraldi

enogastronomiaDomenica oltre mille persone, tra cui più di un centinaio di bambini, hanno partecipato a Villa Smeraldi – Museo della Civiltà contadina alla manifestazione “Open day del gusto”, una giornata dedicata ai frutti dell’autunno che ha portato “frutti” anche alla raccolta fondi per il Pomario: il crowdfunding #ILOVEPOMARIO è arrivato infatti all’88% dell’obiettivo con 4.406 euro raccolti grazie a 128 donatori e 112 alberi adottati. L’obiettivo è arrivare a 5000 euro per la consulenza tecnico-frutticola, l’acquisto di prodotti fitoterapici, le operazioni di potatura, sfalcio dell’erba, pacciamatura e per la manutenzione dell’impianto idrico.

Il Pomario è il frutteto del Museo, unica realtà di questo tipo aperta al pubblico sul territorio bolognese, che conserva oltre 500 alberi di mele, pesche, albicocche, susine e ciliegie, oltre 150 varietà antiche di piante da frutto che oggi non si coltivano più. La campagna di raccolta è partita in marzo per sostenere e mantenere in vita il frutteto, anche adottando un albero, sul quale viene apposto il nome del donatore. Tutti i partecipanti alle donazioni  possono poi partecipare all’attività di raccolta dei frutti programmata nei diversi periodi di maturazione.

Fino al 24 novembre per sostenere la campagna di raccolta fondi si può donare on line dalla piattaforma www.ideaginger.it (con bonifico bancario o PayPal) o di persona direttamente al Museo anche acquistando dei gadget (calamite, shopper e marmellate).

Durante l’Open day del guasto i visitatori sono stati accolti da un ricco programma di iniziative, occasione di incontro tra la cultura e le tradizioni contadine e la gastronomia e i prodotti della terra: dalla rievocazione della semina di inizio Novecento con macchinari e strumenti dell’epoca ai laboratori di pasta fresca per adulti e bambini, dalla costruzione di spaventapasseri al laboratorio per riconoscere alcune specie di frutta antiche per realizzare marmellate fino allo spettacolo finale “Terra dura in multicolor”, racconto delle bonifiche e degli scariolanti. Per tutto il giorno nei padiglioni del Museo si è potuto partecipare alla degustazione e vendita di prodotti tipici.

















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