La riduzione della dotazione minima di parcheggi di pertinenza prevista per i piccoli negozi va applicata a tutte le attività comprese nella destinazione d’uso C/1, quindi anche a pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande, come bar, ristoranti, trattorie, pizzerie o altro. La riduzione riguarda però esclusivamente i parcheggi di pertinenza, senza interessare quelli pubblici, destinati alla clientela.
Lo ha deciso il Consiglio comunale di Modena approvando, nella seduta di giovedì 22 ottobre, la delibera sulla interpretazione analogica della normativa illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli. Si sono espressi a favore Pd, Sel, Futuro a sinistra, M5s, Per me Modena, Ncd, astenuto FI. Sul tema sono intervenuti i consiglieri Carmelo De Lillo e Marco Forghieri del Pd.
“Con la variante alla disciplina del Commercio del novembre 2014 – ha affermato l’assessora – abbiamo ridotto i parcheggi di pertinenza ai locali classificati C1, classifica che corrisponde ai negozi e ai locali per la somministrazione. Tra le norme del vigente Piano restava però una disposizione non espressamente allineata e si è resa necessaria una interpretazione logica e coerente, che andiamo ad effettuare con questa delibera. Sempre più di frequente – ha proseguito Vandelli – arrivano al settore richieste provenienti da operatori economici interessati a insediare pubblici esercizi nel contesto della città costruita, ma che segnalano l’impossibilità di far fronte integralmente alla dotazione obbligatoria di parcheggi di pertinenza, a causa di ostacoli derivanti dalla morfologia dei lotti, dalla effettiva disponibilità di spazi, dalla conformazione della viabilità esistente. L’obiettivo della delibera del novembre 2014, così come dell’interpretazione analogica di oggi e di altre delibere recenti – ha continuato – è semplificare le procedure edilizie e ridurre gli oneri a carico di cittadini e imprese nella logica del recupero del patrimonio esistente. Gli interventi prospettati, infatti, integrano modalità di rigenerazione e riqualificazione diffusa con impatti sostanzialmente ininfluenti o minimi sui carichi urbanistici dei contesti di riferimento”.
Di fatto, con il documento si equiparano al commercio al dettaglio i locali per pubblici esercizi rientranti nella destinazione d’uso C/1 in tutte le aree elementari residenziali o misto-residenziali, esplicitando come la modifica introdotta nel 2014, che ha ridotto la dotazione minima di parcheggi di pertinenza, si applichi a tutte le attività comprese nella destinazione C1. Nel dettaglio, la dotazione minima viene ridotta a quattro posti auto ogni 100 metri quadrati di superficie utile, ad esclusione degli interventi di nuova costruzione e di demolizione con ricostruzione.