Gli studenti delle Scuole Medie Superiori di Modena avranno l’occasione di incontrare alcuni degli uomini e delle donne che, in Italia, hanno legato il loro nome e il loro impegno alla lotta alle mafie.
L’iniziativa dal titolo “Seminare la legalità”, prevista per venerdì 23 ottobre 2015, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (via del Pozzo 71 – area Policlinico), porterà all’attenzione dei ragazzi le voci, i racconti, le esperienze professionali e personali di Giuseppe Ayala, giudice antimafia, e Caterina Chinnici, europarlamentare, magistrato, figlia del giudice Rocco assassinato dalla mafia nel 1983.
L’appuntamento, che ha ricevuto il patrocinio della Camera dei Deputati e della Regione Emilia-Romagna, è stato promosso dall’Associazione culturale-educativa Family Time, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Comune di Modena e Unimore.
“I recenti episodi di corruzione ed illegalità – dice il dott. Andrea Leti Acciaro, medico del Policlinico di Modena ed organizzatore dell’iniziativa – che hanno coinvolto anche le regioni del Nord Italia, impongono la necessità di aprire serie riflessioni sul tema della legalità e delle nuove mafie, che con mezzi e collusioni più subdole ma altrettanto corruttive infiltrano il tessuto economico e sociale della società. E’ più difficile confrontarsi, riconoscere per la sua pericolosa portata e combattere un modello corruttivo socio-economico di questo tipo. Per questo un modello attivo e partecipato di educazione alla legalità, di dialogo e consapevolezza sono le sole armi che il tessuto culturale e sociale ha a disposizione. Stimolare il confronto dei ragazzi con recenti pezzi di storia che difficilmente si studiano e che la loro generazione non ha vissuto di persona, è fondamentale per creare una rete di consapevolezza e coscienza che tenga saldo il rispetto delle norme e della legalità mediante idee ed esempi che con il sacrificio sono rimasti a baluardo vivo dei valori fondanti la nostra società”.
L’incontro sarà aperto dai saluti della dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale prof.ssa Silvia Menabue, del Vice Sindaco di Modena dott. Gianpietro Cavazza, dell’Assessore regionale alla Cultura, Politiche giovanili e legalità Massimo Mezzetti, e del Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. Giovanni Pellacani.
“La promozione della cultura della legalità tra i giovani – ha affermato l’assessore alla Scuola del Comune di Modena dott. Gianpietro Cavazza – a partire dai temi che li toccano più da vicino, come il contrasto alle prevaricazioni o a forme di bullismo e il rispetto delle regole, fino ad approfondire discorsi sulle mafie e la criminalità organizzata, è un aspetto a cui teniamo molto, perché fondamentale per formare nei nostri ragazzi una coscienza democratica e un’educazione alla convivenza civile. Lo scorso anno scolastico abbiamo coinvolto circa 3 mila studenti delle scuole medie secondarie di primo e secondo grado negli itinerari didattici dedicati ai temi della legalità e della sicurezza. A questi temi è dedicata anche la guida “Dalla parte giusta”, realizzata dall’associazione Libera, che stiamo distribuendo agli insegnanti per aiutarli a promuovere attività e riflessioni in classe sull’educazione alla legalità”.
“Mi fa molto piacere – ha dichiarato il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. Giovanni Pellacani – che l’Università ospiti un’iniziativa di questo spessore sul tema della lotta alle mafie. E’ giusto che l’Ateneo che rappresenta la massima istituzione preposta alla formazione contribuisca alla crescita dei ragazzi di qualunque ordine scolastico attraverso momenti di confronto sui temi della legalità. Dare ai giovani, come in questa iniziativa, l’occasione di incontrare chi sui temi della mafia ha speso una vita, rappresenta una possibilità di altissimo profilo culturale”.