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Ultimo appuntamento dei Bibliodays mercoledì sera a Castelnovo Monti nel ricordo di don Ghirelli

don-GhirelliUltimo appuntamento per il programma dei Bibliodays a Castelnovo Monti mercoledì, 14 ottobre, alle 20.30 naturalmente nella biblioteca comunale Raffaele Crovi. Verrà presentato il libro “Il Canonico don Luigi Ghirelli”, scritto da Maria Paola Cavalieri. Originario di Leguigno, don Ghirelli è stato arciprete di San Polo dal 1913 al 1931 ed è ricordato come “il prete dei poveri” per la sua grande umanità. La presentazione prevede una introduzione musicale con gli allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti Peri – Merulo: Chiara Manfredi e Niccolò Rocchi al clarinetto, Giulia Zanichelli al pianoforte. “Il canonico don Luigi Ghirelli” racconta la storia di don Luigi, primo di nove figli, che conosceva bene la povertà perché i suoi genitori erano mezzadri. Nel libro, l’autrice ha colto la dimensione umana del giovane seminarista tentato di abbandonare gli studi per aiutare i suoi. A quell’epoca spesso il parroco era il “signor padrone”, don Luigi invece diventò il “padre dei poveri”. Quando il 22 luglio 1954, don Luigi morì, a Leguigno molti ex parrocchiani sampolesi parteciparono al suo funerale. Qualcuno ricordò con grande commozione che “Se non ci fosse stato don Luigi, noi e i nostri figli a San Polo saremmo morti di fame”. Nel suo impegno di parroco è stato sempre pronto ad ascoltare chi aveva bisogno e ad aiutare i giovani che desideravano studiare, senza averne la possibilità, perché dava molta importanza sia all’istruzione che alla formazione. Sull’appuntamento afferma l’Assessore alla Cultura e vice Sindaco Emanuele Ferrari: “La ricerca della Cavalieri, nella sua puntuale sobrietà, restituisce alla nostra montagna una di quelle che Pontiggia avrebbe chiamato “vite di uomini non illustri”, esemplari proprio perché tutte incentrate nella cura degli altri, in una passione educativa che sapeva costruire futuro e stimolare partecipazione ed entusiasmo, in un contesto sociale ed economico che oggi diremmo di arretratezza. Una serata come questa diventa quindi anche occasione per riflettere sul senso della povertà dei nostri giorni, che forse ha più a che fare con una forma di indifferenza e aridità d’animo, che non con la mancanza di beni materiali”.

 
















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