La pressione fiscale in Italia cala, ma è ancora al 43,2% nel secondo trimestre. Si tratta comunque di una diminuzione impercettibile, di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, analizzando i dati dell’Istat, che segnala, per tutti i primi sei mesi, un valore pari al 41,1%, lo stesso registrato anche per la prima parte dello scorso anno. Il deficit scende nel secondo trimestre a 0,9% , inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014. Giù anche spesa, interessi passivi e redditi: la spesa per interessi passivi sul debito pubblico nel secondo trimestre è scesa del 3,5% su base annua, ovvero di 746 milioni di euro. Lo rileva l’Istat, che guardando a tutto il primo semestre registra un calo ancora più forte (-8,1%). In riduzione anche gli esborsi per i redditi da lavoro dipendente (-1% il trimestre, -0,8% il semestre). Sale il potere d’acquisto delle famiglie, risulta in aumento dello 0,2% sul trimestre precedente e dell’1,1% su base annua.
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