Oggi quando si parla di CPL Concordia si parla di camorra, corruzione, connivenza con la politica, e ci si dimentica che ci sono 1.300 lavoratrici e lavoratori che rischiano il posto di lavoro.
Ci sono professionalità, capacità, in grado di competere sul mercato e di produrre un buon lavoro: esperienze, famiglie, che rischiano di essere spazzate via con un colpo di spugna.
Le indagini della magistratura hanno palesato un sistema fondato sulla corruzione, che ha anche collaborato con la malavita organizzata, che deve essere colpito e “bonificato”.
Siamo di fronte ad una realtà che, secondo quanto scaturito dalle indagini e dalle informazioni fornite dai media, si occupava di acquistare e distribuire i libri di Tremonti, Brunetta, D’Alema, o di sponsorizzare la politica (da destra a sinistra), o penetrare alcune aree del sud in accordo con i Casalesi.
Questa realtà è anche composta da lavoratrici e lavoratori che con la loro professionalità hanno garantito efficienza ed efficacia nei servizi: è questa parte di realtà che vogliamo tutelare e per la quale stiamo cercando di creare i presupposti di un futuro possibile.
La magistratura deve fare il suo corso, perseguire senza se e senza ma i responsabili, ma nel contempo vanno attivate tutte le azioni utili a garantire il futuro di 1300 famiglie e di un prodotto di qualità in grado di sostenere una competizione fondata sul buon lavoro.
Per questa ragione, dopo i primi accordi di cassa integrazione straordinaria ed in deroga, sottoscritti
lo scorso 1 Settembre, nell’incontro convocato per il prossimo 9 ottobre al Ministero del Lavoro cercheremo di convenire un accordo sulla cassa integrazione per i lavoratori che operano negli appalti o unità produttive sottoposte ad interdittiva prefettizia.
Per le medesime ragioni, oggi si è svolto un incontro in Regione Emilia Romagna con la presenza dell’Assessore Palma Costi, dei Sindaci di Concordia e San Possidonio, della Legacoop, della Direzione Aziendale e delle Organizzazioni Sindacali di Categoria e Confederali, nel quale tutte le Parti hanno condiviso di accompagnare la gestione di tutta la fase di crisi e impegnato l’Azienda alla presentazione del piano industriale entro la metà di novembre.
Siamo convinti che ci possano essere le condizioni per salvare la nuova CPL, quella pulita, quella che bandisce la corruzione, quella che non sponsorizza la politica per ragioni che nulla hanno a che fare con il lavoro, quella che sta rinascendo dopo una profonda azione di “pulizia”, quella che fa leva sul lavoro e sulla professionalità dei propri dipendenti, quella che riparte dalle radici solidarisitche della cooperazione.
Per quanto ci riguarda non lasceremo mai soli i lavoratori e le lavoratrici della CPL Concordia e saremo i più spietati persecutori di quel gruppo dirigente che con le proprie azioni illegali ha messo a rischio il futuro di 1300 famiglie.