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Grandine nel reggiano: elogio della solidarietà tra agricoltori

vendemmia_ph_ArlottiUn vero e proprio elogio è quello che il presidente della Cia di Reggio Emilia Antenore Cervi intende esprimere nei confronti del comportamento solidale di numerosi agricoltori nei riguardi dei colleghi colpiti dalla grandinata di sabato scorso che ha fatto danni importanti alle colture ancora in campo nella Bassa reggiana. “Già domenica – segnala il presidente Cia – in molti dei vigneti colpiti dalla grandine erano all’opera tutte le macchine vendemmiatrici disponibili; questo per consentire ai viticoltori che hanno subito la furia del maltempo di limitare il più possibile il danno salvando e portando in cantina più uva possibile prima che si sviluppino gli effetti dei colpi subiti dalle vigne ed eventuali possibili malattie e marciumi. Questo intervento tempestivo è stato possibile anche dall’atteggiamento solidale di numerosi agricoltori tra coloro che si sono salvati dalla grandine”.

“Infatti – rimarca Cervi – tutto questo movimento di macchine è stato reso possibile dal fatto che gli agricoltori indenni che avevano però prenotato per questi giorni l’utilizzo delle macchine stesse, in molti casi hanno rinunciato alla priorità in favore dei colleghi che hanno subito la grandine”.

“Un comportamento – afferma il presidente Cia – che merita di essere sottolineato ed elogiato pubblicamente. La cosa ci è stata riferita da agricoltori che hanno subito i danni, e noi volentieri la rendiamo di pubblico dominio, anche per sottolineare che evidentemente nel mondo agricolo la solidarietà è ancora un valore”.

Quanto alla situazione nelle campagne, la Cia non ha molto da aggiungere a quanto già comunicato a meno di due ore dall’evento, salvo aggiungere il comune di Rolo tra quelli dove si sono verificati danni, e che hanno subito – oltre a vigneti e mais – anche campi di soia, cocomere e frutteti, soprattutto per quanto riguarda le pere ancora in fase di raccolta. I danni sono estremamente variabili, come sempre con la grandine, le segnalazioni parlano di casi con il 10% come altri con il 90% di prodotto presumibilmente perduto; l’ultimo caso significa perdita pressoché totale.

La Cia reggiana ritiene sia da verificare da parte delle autorità preposte, l’opportunità della richiesta dello stato di calamità naturale, sulla base delle segnalazioni dei danni che come Associazione stiamo ricevendo e constatando.

 

 

 
















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