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Sanità. Audizione vertici Cup2000 in commissione: meno fornitura di servizi e più ricerca e innovazione, fascicolo elettronico al centro del progetto

“Meno fornitura di servizi e più ricerca e innovazione”, “sviluppo di un sistema informatico a supporto del Servizio sanitario regionale nell’ottica della omogeneizzazione” e “anticipare e stimolare la domanda di sanità informatica”: sono questi i tre obiettivi del “percorso di cambiamento profondo avviato nell’ultimo anno di Cup2000 e della sua missione”, di cui ha parlato il presidente, Fosco Foglietta, oggi pomeriggio in audizione alla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.

“Vogliamo dare più rilevanza ad aspetti come ricerca, innovazione e reti informatiche. Due delibere dell’Assemblea dei soci approvate a luglio e a ottobre 2014- spiega Foglietta- segnano una cesura netta: il Cup deve perdere il ramo di impresa della fornitura dei servizi, con la conseguente internalizzazione di nostro personale nelle Asl, e vogliamo dedicarci a soluzioni applicative a supporto delle varie funzioni del Sistema sanitario regionale, che deve diventare il nostro principale interlocutore, quando, invece, ora come ora lo è l’assessorato regionale alla Sanità”. Cup2000, continua il presidente, deve essere “in grado di intercettare tutti il meglio della sanità informatica, aumentando la ricerca e l’innovazione anche attraverso collaborazioni con i grandi provider privati”.

Al centro del progetto, assicura il direttore scientifico, Mauro Moruzzi, “l’utilizzo nel pieno delle sue potenzialità del fascicolo sanitario elettronico. A sei anni di distanza dal primo fascicolo, poco più 100.000 cittadini emiliano-romagnoli lo hanno attivato, e il numero di chi lo usa in maniera costante- sottolinea- è molto più basso, nonostante uno sforzo eccezionale di tutto il sistema, che ha messo l’Emilia-Romagna al centro di un percorso di innovazione a livello europeo”. Per il direttore scientifico di Cup2000, “tutti gli attori si sono mossi con impegno, ma con tempi e finalità diverse: la rete è stata pensata per i cittadini, ma le finalità per il personale sanitario, e alla fine il fascicolo non è mai stato visto come un servizio per i cittadini che fornisce vantaggi concreti, anche perché è mancata una vera campagna informativa”. Ad oggi, quindi, ammette Moruzzi, “sappiamo le performance di domanda e risposta delle prestazioni sanitarie erogate a 4 milioni di persone, ma non c’è nessuno che possa avvantaggiarsi della lettura di questi dati: eppure una soluzione del genere ci permetterebbe di fare passi avanti incredibili sulla prevenzione, penso ad esempio allo screening, che oggi viene effettuato in base a soli due fattori, sesso ed età, costandoci decine di milioni di euro, quando potremmo farlo direttamente in via prioritaria sui soggetti a rischio secondo la loro storia clinica”.

Al termine delle illustrazioni, il primo a intervenire è stato Giuseppe Paruolo (Pd), che ha sottolineato il “grave ritardo nella visione del fascicolo sanitario elettronico, che non può essere uno dei tanti prodotti offerti ma deve essere il punto di partenza dell’informatica sanitaria”. Gianluca Sassi (M5s) ha chiesto chiarimenti sul “perchè sia obbligatorio ritirare comunque molti referti in ospedale nonostante la dematerializzazione” degli atti: la direttrice generale di Cup2000, Anna Darchini, ha dichiarato che “esattamente da domani il caricamento dei referti sul fascicolo ha il valore di consegna”.
Andrea Bertani (M5s) si è concentrato sul “costo del software unico per i medici di medicina generale” e sulla “definitiva demateriliazzazione della ricetta, perchè ad oggi ancora i cittadini ricevono in mano della carta”: sul primo punto Darchini ha puntualizzato che “la gara pubblica per lo sviluppo del progetto è stata vinta da una offerta di 1,4 milioni di euro per la creazione del software e 200.000 euro per la manutenzione annua”, mentre per quanto riguarda le ricette, “per la completa dematerializzazione occorre il consenso del cittadino. Le farmacie, intanto, avranno a disposizione un registro per conservare le fustelle che adesso vengono apposte sul documento cartaceo: contando i tempi tecnici prevediamo di dare il via al progetto per l’inizio del 2016”.
















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