Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi a Reggio Emilia ha ospitato oggi la lectio magistralis di John Blythe e Ronald Schuurmans, partner dello studio internazionale di architettura Studio Foster+Partners. Oltre 350 architetti provenienti da tutta Italia hanno assistito alla presentazione delle soluzioni architettoniche considerate tra le più all’avanguardia a livello internazionale.
Lo Studio Foster, infatti, con circa 500 architetti distribuiti nelle sedi di Londra, Berlino, Francoforte, Parigi, Hong Kong, Singapore, Tokyo, ha progettato alcuni dei più importanti esempi di architettura moderna, come il nuovo Parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, le sedi centrali della HSBC a Hong Kong e Londra, il Metro di Bilbao, il Museum of Fine Arts di Boston e un teatro lirico a Dallas, per citarne solo alcuni.
Una loro opera, anche se solo per il periodo di tempo limitato, è visibile anche in Italia. Lo Studio Foster+Partners ha progettato, infatti, il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti per Expo 2015. Una struttura che presenta soluzioni high-tech e tecnologie verdi di assoluta avanguardia, considerata tra le più spettacolari di tutta l’Esposizione Universale, su cui ogni si formano file di visitatori per ore in attesa di entrare.
Per realizzare questa opera straordinaria – concepita e realizzata secondo criteri di smontabilità e riutilizzo per essere trasferita al termine della manifestazione di Milano ad Abu Dhabi a Masdar City, in vista di Expo 2020 – lo Studio Foster+Partners si è affidato alla cooperativa Tecton di Reggio Emilia.
Nell’anno del 125 anniversario dalla sua fondazione, la cooperativa di Reggio Emilia, annoverata tra i principali leader a livello nazionale nei settori interiors, costruzioni, restauro e allestimenti museali, ha festeggiato oggi la sua terza partecipazione all’esposizione Universale e la costruzione di uno dei padiglioni più all’avanguardia, per quanto riguarda architettura e soluzioni tecnologiche presentata oggi ad una platea di esperti.
Fulvio Salami, presidente di Tecton, e l’architetto Domenico Podestà, membro del Consiglio Nazionale degli Architetti, hanno aperto la giornata di lavori, introducendo la lectio magistralis degli architetti John Blythe e Ronald Schuurmans, progettisti del padiglione degli Emirati Arabi Uniti, dedicata al tema della sostenibilità nelle città del futuro fra tradizione e avanguardia architettonica. Una sequenza di immagini, disegni tecnici, suggestioni e spiegazioni per illustrare l’architettura del futuro.
Un futuro che si deve confrontare con chi il territorio è delegato a governarlo. “Incentivare la rigenerazione e la riqualificazione dell’esistente per recuperare qualità urbana e promuovere lo sviluppo imprenditoriale ed economico. Dalla Regione pensiamo che sia giunto il momento di impostare una nuova legge urbanistica” ha esordito l’assessore regionale ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale Raffaele Donini. Opinione sostenuta anche dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, che ha aggiunto: “il Piano territoriale deve tener conto della sostenibilità e della conservazione dell’identità, della memoria e della cultura del territorio. Ma per agire è necessario impostare una politica seri di incentivi economici, in grado di facilitare il percorso di riqualificazione”. “L’urbanistica e la pianificazione territoriale sono fondamentali per la costruzione di un percorso di integrazione e coesione sociale – ha sottolineato l’assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia – attraverso cui rilanciare il territorio”. I saluti del presidente di Tecton Fulvio Salami e dell’architetto Domenico Podestà, membro del Consiglio Nazionale degli Architetti hanno chiuso la giornata di lavori, patrocinata da Regione Emilia Romagna, Comune e Provincia di Reggio Emilia, e organizzata in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori.