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20 “Bambi” recuperati in Appennino: è il periodo della riproduzione, non vanno toccati

bambi-centro-faunaSono 20 i piccoli di capriolo feriti o in difficoltà recuperati nel modenese in questi ultimi giorni, soprattutto in montagna e collina, dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena.

Quasi tutti sono stati salvati e attualmente sono in cura nella sede del Centro in via Nonantolana 1217 a Modena. Gli ultimi salvataggi si sono verificati a Serramazzoni, Polinago e nelle colline di Castelvetro, dove un agricoltore nel corso delle operazioni di sfalcio ha avvistato nascosto nell’erba alta, un piccolo di capriolo ferito; l’agricoltore ha chiamato i volontari del Centro che hanno recuperato l’animale.

Come conferma Piero Milani, responsabile del Centro fauna selvatica Il Pettirosso, «abbiamo riscontrato tra gli agricoltori una maggiore attenzione ai piccoli di capriolo durante le operazioni di sfalcio e in caso di necessità ci chiamano anche solo per avere indicazioni sul cosa fare quando si individua un piccolo nell’erba alta».

Come suggeriscono gli operatori del Centro, quando si avvista un piccolo di capriolo nell’erba, l’animale non sta  correndo alcun pericolo. Questo, infatti, è il periodo della riproduzione e dopo il parto la madre abbandona anche per ore il piccolo, sorvegliandolo a distanza e mantenendo il contatto tramite segnali acustici, per poi avvicinarlo solo nel momento dell’allattamento.

Non si tratta, quindi, di cuccioli abbandonati ed è sbagliato toccarli nell’intento di soccorrerli e portarli a casa, anche perché la detenzione di questi animali è vietata. Quando ci si imbatte in un piccolo capriolo acquattato in un prato, quindi, occorre allontanarsi subito perché il contatto con l’uomo produce inevitabilmente un’alterazione dell’odore dei cuccioli, con l’effetto di rendere la madre molto circospetta fino al punto di abbandonarli.

Per le segnalazioni e le richieste di intervento sono attivi 24 ore su 24 alcuni numeri telefonici del Centro fauna selvatica: 339 8183676-339 3535192 oppure è possibile chiamare anche il servizio 118.

 

















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