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Gibertoni (M5s) con un secondo atto ispettivo torna a interrogare la Giunta regionale su Villa Fiorita

Distretto-Sanitario-Sassuolo (2)La consigliera Giulia Gibertoni (M5s) con un secondo atto ispettivo torna a interrogare la Giunta regionale su Villa Fiorita Sassuolo. A suo avviso, infatti, “il confronto tra la risposta fornita dall’assessorato competente a una precedente interrogazione e i dati ricavabili dalla documentazione ricevuta pone con forza il problema dell’attendibilità delle risposte fornite”.

“A fronte della domanda sui costi sostenuti per la realizzazione dell’intervento di Villa Fiorita, – scrive la consigliera- l’assessorato, con esplicito riferimento al certificato di collaudo (e al netto dell’Iva), asserisce che rispetto ai  2.857.500 di euro posti in gara, l’importo accertato dal collaudatore a fine lavori era di 2.355.905 euro, con ciò evidenziando un risparmio e quindi una pratica virtuosa nella condotta dei lavori. Ma l’attenta lettura del certificato di collaudo nella sua interezza evidenzia – aggiunge Gibertoni – che i lavori sono stati sì posti in gara per 2.857.500 euro, ma aggiudicati con un eccezionale ribasso, ritenuto congruo, del 49,086 per cento. Il costo finale dell’opera doveva quindi essere di 1.479.420. Ma due perizie (sempre elencate nel certificato di collaudo, ma ‘sfuggite’ all’attenzione dell’assessorato) hanno poi fatto lievitare i costi, pare oltre ogni limite di legge, di ben 876.484 euro, raggiungendo la cifra esposta dall’Assessorato: si è perciò delineato un percorso tutt’altro che virtuoso e tale da ingenerare il sospetto che attraverso le perizie l’Impresa abbia ‘recuperato’ un bel po’ del ribasso offerto, la cifra indicata di 2.355.905 euro corrisponde, infatti, a un ribasso del 18 per cento circa”.

Alla domanda “qual è stato il costo sopportato dall’Azienda USL per le prestazioni professionali”, “l’assessorato – segnala la consigliera – risponde asserendo che queste sono state a carico della società immobiliare Villa Fiorita SrL e pertanto non ne dà conto”.

“Certo è vero – rileva Gibertoni – che le spese sono state a carico della società, come peraltro i lavori, ma si tace il fatto che la società è posseduta al 100 per cento dall’Ausl di Modena, la sua sede legale è presso la sua direzione generale e il suo amministratore unico è un dirigente della stessa Ausl”. La società, inoltre, “come si desume dal verbale del libro decisioni soci del 26 novembre 2009, per realizzare l’opera ha impegnato anche 442.000 euro (Iva inclusa) per incarichi professionali per progettazione e direzione lavori”.

La risposta dell’assessorato, stigmatizza la consigliera, “risulta capziosa e omissiva, rispondendo ‘alla lettera’ alla richiesta dei consiglieri regionali quando invece era chiaro che si voleva avere contezza di quanto danaro pubblico fosse stato utilizzato per realizzare l’opera comprendendovi le spese tecniche. In sintesi a fronte dei 2.355.905 euro dichiarati in conto spese sostenute, le cifre reali sono superiori per centinaia di migliaia di euro”.

Gibertoni, che porta poi altri esempi di risposte a suo giudizio ”manchevoli” rispetto a interrogativi sempre su questa struttura, chiede infine alla Giunta quale giudizio esprima su questa vicenda e se non ritenga opportuno “avviare un’attenta analisi nel rispondere agli atti di sindacato ispettivo per evitare simili atteggiamenti e si espongano i fatti nella loro chiarezza e esatta consistenza”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

















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