Nella giornata di giovedì 28 maggio 2015, la Polizia di Stato del Commissariato di P.S., di Mirandola ha tratto in arresto due persone di origine africana, per i reati di detenzione di sostanza stupefacente e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Tutto ha avuto inizio tempo addietro, allorquando i poliziotti del Settore Anticrimine del Commissariato, hanno avuto una segnalazione riguardo due individui che, seppur non residenti nel comprensorio dell’Area Nord, a dire della fonte avrebbero esercitato attività di spaccio in uno o più comuni limitrofi a quello di Mirandola.
Nonostante la genericità della segnalazione, sono stati predisposti degli specifici servizi mirati, i quali nel giro di alcuni giorni hanno permesso di individuare due soggetti che parevano corrispondere appieno ai riscontri raccolti dal personale di polizia.
Infatti, nella mattinata di giovedì scorso, durante uno di questi servizi appositamente predisposti, il personale operante ha scorto un’autovettura Fiat Punto vecchio tipo, con a bordo due individui di colore, che da Modena percorreva la S.S. 12 in direzione di Mirandola.
Poiché i servizi di controllo e di eventuale pedinamento erano stati predisposti con personale in abiti civili ed autovetture con colori di serie, il controllo appariva piuttosto complicato in condizioni di traffico come quelli della Statale 12, per cui il personale operante approfittava del semaforo rosso in centro a San Prospero per procedere.
Sin da subito, i due occupanti dell’autovettura manifestavano grande nervosismo per il controllo di polizia e, in particolare, il guidatore dava immediatamente in escandescenza, cercando di sferrare calci e pugni ai poliziotti ed urlando a squarciagola di non aver fatto nulla e di essere innocente.
La resistenza della persona era così pervicace, che si trasformava in violenza nei confronti dei poliziotti, i quali a causa di tale comportamento riuscivano ad immobilizzare il soggetto dopo diversi minuti di colluttazione, e soltanto dopo che questi aveva procurato lesioni a ben tre operatori di polizia.
L’altro soggetto, che all’inizio si era dimostrato più collaborativo, vedendo la forte azione di resistenza dell’autista dell’autovettura, cercava di divincolarsi per darsi alla fuga e nell’occasione si liberava di un involucro di carta bianca: ciononostante, la persona veniva prontamente immobilizzata e l’involucro recuperato, appurando che all’interno vi erano custoditi tre ovuli di quelli notoriamente utilizzati per il trasporto di droga.
Vista la flagranza di reato, veniva pertanto effettuata una perquisizione presso il domicilio del guidatore, ove veniva rinvenuto un quarto ovulo di droga identici per forma, colore e peso a quelli sequestrati durante il controllo su strada a San Prospero.
Pertanto, i due soggetti S.A.A., ghanese di 33 anni residente a Nonantola e Y.A.T., liberiano di 41 anni senza fissa dimora, venivano tratti in arresto e messi a disposizione della Procura di Modena, che ne disponeva il giudizio per direttissima, avvenuto nella giornata di ieri venerdì 29 maggio 2015.
Le due persone, che hanno patteggiato la pena, sono state rispettivamente condannate ad un anno e sei mesi (S.A.A.) e ad un anno con divieto di dimora a Modena (Y.A.T.).
La droga sequestrata, pari ad un peso di 42 grammi per i primi tre ovuli e circa 14 grammi per il quarto ed ultimo ovulo, sono del tipo cocaina di prima qualità in quanto si presentava in forma assai compatta ed ha reagito molto velocemente al relativo narcotest: è lecito desumere che i tre ovuli fossero destinati non ad un consumatore, ma ad uno spacciatore al dettaglio che, allungandola con sostanze da taglio, ne avrebbe ricavato oltre sessanta dosi, per un valore complessivo di oltre quattromila (4000) euro. Altre venti dosi sarebbero state ricavate dal quarto ovulo, per un valore di oltre 1600 euro.
I tre operatori feriti, sono stati giudicati guaribili con prognosi che spaziano dai sette ai dodici giorni, per contusioni in varie zone del corpo.
Si sottolinea il buon esito dell’operazione di polizia, in quanto la stessa, scaturita da una segnalazione priva di elementi salienti e circostanziati, è stata quindi interamente condotta senza alcun ausilio tecnologico (intercettazioni telefoniche, ambientali ecc.), ma esclusivamente con pazienti e certosini controlli di polizia, i quali grazie alle capacità di osservazione e all’acume investigativo, ha permesso in breve tempo l’individuazione dei due soggetti ed il recupero della cocaina.