Sabato 6 giugno 2015, nella Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia, si svolge il convegno “Lotta alla corruzione: necessità di soluzioni giuridiche e sociali”, organizzato dalla Camera penale “Giulio Bigi” di Reggio Emilia in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia e il patrocinio del Comune di Reggio Emilia.
Giuristi, avvocati, magistrati ed esperti discutono di argomenti di grande attualità e rilievo, con particolare attenzione ai gravi danni economici e sociali che la corruzione produce in Italia e alla luce dell’ultima riforma in materia penale, che recepisce l’esigenza di soluzioni pratiche più adeguate in tema di prevenzione. L’iniziativa è anche volta alla formazione e all’aggiornamento professionale di avvocati e commercialisti e offre una visione articolata, interdisciplinare e completa dei temi trattati.
L’evento è aperto al pubblico e gratuito. Al convegno partecipa anche una delegazione di studenti del liceo Ariosto-Spallanzani, che il 30 maggio sarà coinvolta insieme al resto degli studenti in una lezione propedeutica al tema del convegno, con la presenza degli organizzatori e dei relatori.
Il convegno “Lotta alla corruzione. Necessità di soluzioni giuridiche e sociali” è stato presentato stamattina nel Municipio di Reggio Emilia durante una conferenza stampa, a cui sono intervenuti: Natalia Maramotti, assessora a Sicurezza e Cultura della legalità; Francesco Caruso, presidente del Tribunale di Reggio Emilia; Franco Mazza, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Reggio Emilia; Celestina Tinelli, componente del Consiglio nazionale forense e responsabile Formazione della Camera penale di Reggio Emilia e Maurizio Colotto, tesoriere della stessa Camera penale di Reggio Emilia: Giulio Terzi, presidente della Fondazione Giustizia di Reggio Emilia e Bruno Bartoli, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Reggio Emilia.
“Questo convegno è un nuovo tassello nel percorso intrapreso da tempo dall’Amministrazione comunale sulle tematiche della legalità – ha spiegato l’assessora Maramotti – L’appuntamento di sabato 6 giugno è un nuovo impegno che alza ulteriormente la guardia nel contrasto alla corruzione anche nel nostro territorio, un fenomeno la corruzione che incide negativamente sullo sviluppo economico, mettendo fuori gioco quelle attività e imprese che lavorano nella legalità. In piena sintonia con l’agire dell’Amministrazione comunale, l’approccio proposto dagli organizzatori è quello di una rete che coinvolge diversi enti ed istituzioni, creando una rete che sappia fare governance sulle tematiche della legalità e attivare strumenti più efficaci. Dato non secondario è quello del coinvolgimento degli avvocati e dei commercialisti, professionisti chiave per lo sviluppo di un’economia sana in un contesto di legalità”.
“La corruzione – ha detto il presidente del Tribunale, Caruso – è alla base dell’accettazione di un modello di società in cui, ogni giorno, si assiste al mercimonio del bene pubblico e in cui sono state distrutte tutte le energie e le fibre del Paese. L’Italia è considerata uno dei Paesi più corrotti del mondo, e questo non perché manchino gli strumenti per contrastare il fenomeno dell’illegalità, quanto perché, nella nostra società, c’è una mentalità distorta della gestione del pubblico, in cui vigono un familismo amorale e una visione del potere e della politica, in cui la corruzione è considerata uno ‘strumento necessario’. Oggi c’è la necessità che il diritto penale decida ciò che è lecito attraverso i processi e pene puntuali, stabilendo così l’etica dell’agire pubblico: c’è tuttavia anche la necessità che l’etica pubblica torni a far parte del costume e della cultura, e del comportamento dello Stato e della pubblica amministrazione”.
Il coinvolgimento delle scuole nel convegno è stato invece sottolineato dall’avvocato Tinelli, la quale ha ricordato la partecipazione attiva degli studenti del liceo classico-scientifico Ariosto-Spallanzani, e ha sottolineato la necessità che “associazioni, enti e istituzioni facciano rete per continuare a confrontarsi ed essere più incisivi ad ogni livello nel contrasto della corruzione”.
Il bisogno di coinvolgere il contesto sociale è stato sottolineato anche dal presidente della Fondazione Giustizia, Terzi: “Il tema del convegno è al passo con le esigenze attuali della giustizia, che non sono tanto la gestione della repressione e del processo, un impianto che già funziona abbastanza bene, quanto la messa in opera di soluzioni che si innestino nel contesto sociale e che restituiscano quel profilo morale che si è rilassato negli ultimi trent’anni. Bisogna fare emergere nuove linee di indirizzo, che assumano gli stessi tempi di reazione veloce del mondo criminale, per creare una forza diffusa che sappia presidiare, isolare e sorvegliare i fenomeni della corruzione e dell’illegalità in generale. Una forza diffusa in cui possano giocare un ruolo importante gli stessi cittadini e tutto quel bacino straordinario di professionisti, che questo convegno coinvolge e che possono svolgere un importante ruolo a disposizione della società”.
I presidenti Mazza e Bartoli hanno evidenziato gli aspetti salienti e l’autorevolezza dei relatori al convegno, sottolineando a loro volta il forte impegno dei rispettivi Ordini professionali sui temi trattati.
LE TEMATICHE DEL CONVEGNO – Il convegno “Lotta alla corruzione” è articolato in due parti. Durante la mattinata il sottosegretario al ministero della Giustizia Cosimo Ferri, giuristi, magistrati – tra cui il presidente del Tribunale Caruso e il procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, Giorgio Grandinetti – e avvocati, relazionano su temi giuridici e tecnici. Ci sarà spazio anche per approfondimenti più ampi e legati al contesto culturale, come l’intervento del professore Pietro Dominici e il racconto dell’esperienza, da parte degli studenti, sulla percezione della legalità.
La seconda parte della giornata vede infine l’organizzazione di una tavola rotonda dal titolo “Attualità normative. Riflessioni sulle scelte di politica legislativa di prevenzione e di contrasto. Necessità di nuovi modelli culturali” alla quale partecipano numerosi ospiti per approfondire il tema della corruzione dal punto di vista specifico della propria professione. Tra i partecipanti, l’avvocato Giulio Terzi per la Fondazione Giustizia, il presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia Stefano Landi, che interviene sulle soluzioni etiche e sociali attuabili dall’imprenditoria per limitare il fenomeno della corruzione, il sottosegretario agli Interni Domenico Manzione e la presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati Donatella Ferranti.
L’iniziativa ha il patrocinio ed il contributo di Fondazione Giustizia Reggio Emilia e dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Reggio Emilia, nonché il patrocinio dei seguenti enti ed istituzioni anche a livello nazionale: Senato della Repubblica, Camera dei deputati, Comune di Reggio Emilia, Consiglio nazionale forense, Scuola superiore dell’avvocatura, Unione Camere penali italiane, Unione nazionale Camere civili, Unione nazionale avvocati enti pubblici, Associazione nazionale magistrati, Associazione nazionale sociologi, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Camera di commercio di Reggio Emilia, Aiaf sezione Reggio Emilia, Ager sezione regionale, Aiga sezione di Reggio Emilia, Anai sezione di Reggio Emilia, Camera civile di Reggio Emilia, Fondazione Solidarietà reggiana, Forum donne giuriste, unione giuristi cattolici.
Sono sponsor dell’iniziativa Carisbo spa – Gruppo Intesa San Paolo; Car server spa, cooperativa Cattolica costruzioni edili, Rotary club di Reggio Emilia e Club Reggio Emilia Val Secchia, Garden center Mondo verde. L’organizzazione del servizio di catering destinato a relatori ed autorità è fornito dall’istituto superiore “Motti”.